Che fa una colonia di nani (non quelli delle fiabe) in un centro rieducativo sperduto nelle deserte campagne tedesche?
Non si tratta di una battuta di cattivo gusto, è realmente il tema del film in questione, ed i nani (circa una dozzina alti da 90 cm ad 1 metro e 20) sono i veri e propri protagonisti di questo film altamente grottesco e metaforico.
Nell'incipit, vediamo un nanetto di nome HOMBRE seduto su una sedia, mentre si rigira fra le mani un cartello con un numero seriale (quello che mettono per le foto dei carcerati) e gli viene chiesto di narrare la vicenda accaduta in questo centro rieducativo, ed improvvisamente, con un flashback, il regista ci racconta l'accaduto a partire dalla ribellione dei nani che, stanchi del proprio direttore (anche lui nano), lo attaccano e quest'ultimo, prima di barricarsi dentro un casermone, prende con sè il capo della cosca nanesca: PEPE, e lo lega ad una sedia.
Fuori, tutti i nani arrabbiati iniziano a degradare il posto, prendendosela con gli animali (fanno collezioni di insetti ai quali cuciono addosso dei vestiti matrimoniali; uccidono una scrofa mentre allatta i propri piccoli anche se non si scopre come l'abbiano uccisa; corrono appresso alle galline; crocifiggono persino una piccola scimmia su una croce creata con sedie rotte) e prendendosela con i più indifesi, come i due nani ciechi che giocano ad un curioso sport tirandosi una palla a vicenda e muovendosi con un bastone per tastare il terreno. Alcuni nani più perfidi, cauti e di soppiatto gli rubano la palla più volte e generano una lotta a suon di bastonate tra i due poveri ciechi.
Prendono possesso di un camion e bloccano volante ed accelleratore per farlogirare in cerchio ad infinitum divertendosi con una sorta di corrida in cui il toro è rappresentato dal veicolo.
Bruciano piante, rompono oggetti, si divertono ad osservare riviste erotiche datate, e tentano di combinare un matrimonio tra due dei nanetti più bassi (uno dei quali è Hombre). Nel frattempo il povero direttore subisce molteplici attacchi e si dispera quando riceve in via aerea 6 galline che iniziano a correre nel suo studio mentre lui si accinge a raccoglierle e rispedirle fuori.
Il riso è l'elemento che più interessa il regista: i piccoli abitanti del posto ridono sempre, in ogni occasione: Pepe ad esempio, non fa altro che ridere e non dice nemmeno una parola di risposta al povero direttore; Hombre è il personaggio che ride di più però, con un sogghigno quasi satanico ed una smorfia agghiacciante per poco non soffoca verso la fine del film, quando vede un cammello con le zampe anteriori rotte, che non riesce ad alzarsi da terra.
Le particolarità del film risiedono soprattutto nelle inquadrature, come la ripresa fissa sul camion che gira nel cortile o ad esempio l'inquadratura che riprende le galline mentre combattono per accaparrarsi un topo morto. La musica scelta ricorda la Taranta salentina cantata però in tedesco dialettale.
Il significato dell'intero film è soggettivo: chi reputa che il film sia una critica alla violenza come mezzo risolutivo, chi vede il film come una visione catastrofica dell'umanità, rimpicciolita ma sempre riempita di potenza disruttiva e spirito sovversivo.
Anche i nani hanno cominciato da piccoli.... ad usare violenza, come l'uomo ha cominciato da piccolo.... ad usare violenza
Avvertenza: Il film è in bianco e nero, in lingua originale (tedesco) con i sottotitoli, per nostra fortuna, in Italiano.
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Altre recensioni
Di Valeriorivoli
La presa del potere della PsicoNano-Trimurti Berlusconi-Brunetta-Costanzo dà la cifra dell'attualità di questo antico film di Herzog.
Il potere dato ai nani è pericoloso: leggi come farsi furbamente i cazzi propri a discapito della comunità.