Come dicono i Wild Gosling: “noi siamo un gruppo punk-rock / e ci piace lo ska / e chi se ne frega di cosa dice la gente”. “Beh, beati voi!”—dico io allora—“D’altra parte, de gustibus non sputtanandum est!”.
Ed in effetti, lasciando perdere la copertina che li ritrae con un disegnetto tipo Gorillaz incazzati, il genere, diciamolo subito, è proprio una specie di ska-punk. Tuttavia questo “…e giù tutto!”—ve lo dico io—musicalmente non mi pare proprio nulla di memorabile… anzi, è alquanto ska-dente direi, con livello di originalità zero e coinvolgente tanto quanto quei tipi che puntualmente ad ogni festa si mettono a suonare i bonghi.
Ok allora, dopo aver considerato la loro dichiarazione d’intenti, potrei anche chiudere qui e riporre tranquillamente il loro cd nell’apposita custodia dopo appena due canzoni. Tuttavia un mio non molto celato istinto masochistico mi fa continuare, e sapendo già cosa spettarmi sul lato musicale, presto allora più attenzione ai testi. E qui comincio veramente ad innervosirmi.
Giuro di essermi raramente trovato di fronte ad una tale serie d’assurdità e luoghi comuni, declamati tra l’altro da un cantante che sembra scimmiottare miseramente Carmen Consoli, creando così un mix che, quando non si presenta semplicemente poco credibile, è addirittura patetico.
Ma lasciate che vi presenti solo alcune chicche:
subito non mancano le tematiche sociali, come in "10 mesi" (“l’obiettorato sceglierò / se guardo nel mirino / mi sento un gran cretino”) o, qua e là, espressioni di disagio, con i nostri più incazzati che mai… Sì, più o meno come quando vi alzate alla mattina e vi accorgete che sono finite le merendine!
In "Reazioni" i nostri giocano la carta della canzone pseudo-rivoluzionaria (che ci sta sempre bene): “un'energia sovversiva che la senti dentro al cuore... allora tutti in coro gridiamo libertà / ipocrita razzista chi non lo canterà / se credi sia inutile questa rivoluzione / non importa siamo ska / nello spirito e nel cuore”. Beh, se lo dite voi…!
Proseguendo con "(H)ard (C)ore" crescono gli intenti sovversivi, e i WG urlano subito la loro rabbia, pungenti ed originali come sempre: “se non digerisci l’ipocrisia / unisciti a noi e combatti / perché è un nostro diritto protestare / uniamo le forze per farci sentire”.
Ok, ne ho già abbastanza! Ma ne manca ancora una. E come dicono loro in "L’ultima": “non so perché sono richiuso qui / da queste quattro mura voglio spiccare il volo”. Beh se è la sala prove che intendete, vi giuro, me lo sto chiedendo anch’io da un pezzo!
…Basta!
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