Noir metropolitano (forse il più grande poliziesco degli anni 80) scaruffianamente cruento e pessimista e pretazzianamente apripista per i '90 all'acido fenico, rock and roll, Lenzi, Di Leo, ma come ben sappiamo oltre al neorealismo e ai "mondo cane" non ci sono state altre "accademie" italiane, solamente molte esplosioni/implosioni geni(t)ali, il cinema italiano attuale non esiste, lo sapete meglio di me, lo sai con te non vivo mi uccido uuuaaaah, lo sai meglio di me che la destinazione paradiso di Grignani non era altro che uno squallido cesso di bar dove casalinghe (e un mondo che se n'è andato dai), insegnanti di scuola e Gianluca Grignani andavano a sniffare cocaina, notizia di 3 giorni fa non racconto frottole, Grignani lo hanno beccato con la coca nel portabagagli, tonnellate, badili di ezio greggio innevato oh sai? Oh so lo hanno detto a studio aperto chiudiamolo, ecco perché gli stronzi di Friedkin sono più ganzi degli squallidi teatranti grignareschi di oggi, tutti belli che scopano da dio, tutti pretty Briatori, pronti? Via!(gra) col cazzo di prete!

Friedkin non ci rassicura perché lui è un cane sciolto (ricordate cruising?) e allora e come "CHE" mi sparo ettolitri di kite-crack nei lobi frontali, la coca è la droga degli omologati borghesi di oggi, che happy end trip-hop!, samba!, che fuck-dub, tra sottili pretty funky grooves del cazzo e latino americano che imperversa nelle spiagge di Imperia, assemblati con stiloso prettycazzo retrogusto da una produzione quanto mai lussureggiante.

Nell'arte c'è bisogno di marciume, e questo film dovete vedervelo.

Dovete vedere cosa succede quando non ci sono ne buoni ne cattivi ma solo persone che sono letteralmente in balia delle scosse epidermiche di violenza e trasgrezzione, anche i poliziotti di questo film sono così, perché negli anni 80 la coca non era come oggi che la prende anche mio nonno che ha 78 anni e mio sorella che ha 16 anni.

Chicca ex-straordinaria: l'inseguimento più fuori di testa e adrenalinico su 4 ruote della storia del cinema, e Friedkin che fa la parodia di se stesso (ricordate l'inseguimento ne il braccio violento della legge annus mirabilis 1971??) ecco, lo migliora, si auto migliora, e poi qui non abbiamo i soliti picchiaduro super-block-busters , abbiamo invece soluzioni inedite di ripresa che alternano tagli velocissimi a impossibili soggettive, che riescono a dire qualcosa di nuovo nel genere apatico delle "car chase" nel cinema americano (tarantino grindauzzz robetta elementare muoriiii), una scena che puo far ricordare il passato di ognuno di noi, a me ricorda ad esempio quando andavamo a rubare il vino da un agricoltore , avevo un XT 400 che faceva un centinaio ('la facevo' al PX in terza su una ruota :), o quando tiravamo quasi sempre a 160 km/h con la Yamaha FZR 1000 e ci impennavo da quasi fermo assestandomi solo col freno dietro (continuando per metri) ed andavo a tirargli il collo in superstrada a 150 km/h e di notte.

Vivere e morire a Los Angeles, non sono che gli ultimi giorni di nessuno, è' l'eco di un periodo nato e morto insieme, e' l'ombra dell'ombra dell'ombra. Chi dirige sa che non c'è molto da dire. E infatti il film non si conclude, Perché la vita si conclude?? Come fa a concludersi se è una puttanata che non è mai partita, il sentirsi scialbi come scorreggie, questo si che è un feeling significante, quel che rimane è solo una generazione di morfimonami sbarbati del cazzo, equilibrio post bellico? No baby si chiama lobotomizzazione. Datemi sesso anale datemi le ossa di Mereghetti trittate e fumate in pipa assieme a un po di metadone, datemi electroshock e biopsia, e speriamo che il primario non ci sia; ed infatti non ci sono protagonisti in questo dannato film, ma solo comparse, più volte comparse, e poi scomparse, per me torbido è l'elemento ipnotico che diventa vibromassaggiatore encefalico. Nero come il santo padre. Nessuna anima mefistofelica. Solo coriandoli di vetro. Willem Dafoe bianco color nero il signore del riciclaggio, la parte nascosta del quadro, l'uscita di sicurezza che non c'è.

Buona visione.

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