Trasmesso in circa 100 paesi nel mondo e catalizzatrice di più di 260 milioni di telespettatori quotidiani, "The Bold And The Beautiful" o più semplicemente "Beautiful" (pronuncia corretta "biutifù") è la soap-opera per eccellenza, che ha oramai assuefatto il pubblico con le sue storie e situazioni sempre nuove e originali.
Nata dalle menti perverse dei coniugi William J.Bell e Lee Philip Bell, "Beautiful" è una specie di inno all'amore, solo che si presenta in un contesto deviato e assolutamente tragicomico: la storia ruota sempre e solo attorno alla famiglia Forrester, proprietaria del marchio "Forrester Creation" attivo nel mondo della moda, più l'avvenente figona-biondona (ora splendida 50enne) Brooke Logan, in perenne ricerca di affetto e che si ritrova ad essere un pò il fulcro di tutto, una specie di donna simbolo senza il quale la storia, probabilmente, non avrebbe senso.
Peculiarità di questa soap è che tutti ma proprio tutti, a turno, si sono fidanzati/sposati/diveriti con "Logan": dal bonario capofamiglia della Forrester, Eric, al figlio dello stesso, la poderosa mascella volitiva più famosa del mondo, Ronn Moss aka Ridge (che fa la sponda tra Brooke e l'altra donna della sua vita, Taylor, psicologa con un curriculum di due morti e altrettante resuscitazioni), al fratello, il cugino, lo zio, il prozio e cosi vià. Da alcune relazioni (in particolare Eric/Brooke e Ridge /Taylor ) sono nati figli che una volta svezzati hanno seguito le orme dei padri e non solo nel campo della moda. Si sono presentate situazioni incredibili in cui l'incesto viene evitato solo grazie alla nonchalance degli sceneggiatori, che con voli pindarici di sceneggiatura e colpi di scena d'autore, riescono a tenere a galla la storia. Storia che è poi un circolo vizioso senza fine con l'inizio (matrimoni vari) e la fine (divorzio) che si ripetono a cicli regolari, inframezzati di tanto in tanto con vicende al limite del thriller di serie b.
Il bello è che la storia è sempre quella: ci sono 5000 e passa puntate, ma a un neofita della serie basta una puntata qualsiasi per capire al volo la situazione e cominciare a seguire senza bisogno di riassunti delle puntate precedenti.
Proposta all'ora di pranzo, giusto dopo la mitica televendita di materassi e pentole, e con solo due interuzzioni pubblicitarie (trattamento che mediaset riserva a ben pochi programmi in palinsesto), Beautiful è oramai un cult, un punto fermo a cui tutti, ma proprio tutti, abbiamo dato uno sguardo, magari distrattamente. C'è chi lo ama, chi lo segue passivamente ma non credo che qualcuno ne parli male: talmente esagerata, talmente prolissa (come situazioni), talmente improbabile da risultare inoffensiva nel pur trashettoso panorama televisivo italiano.
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