Una storia di piccioni viaggiatori, tacchini, lupi e coyotes. Poi epilessia e sudore, escrementi e sperma. Divorazione interna ad opera di un millepiedi mutante, larve, uova. La polizia è la vera criminalità. Psicanalista killer. Un pusher incancrenito. La morte tra le girandole.

Sette brevi racconti del grande William Seward Burroughs. Sette sue visioni pazze, schizoidi e "drogate" della realtà.

Il padre della beat-generation usa l'eccessivo, lo scandaloso, il paradossale per colpire la religione, il potere, la politica, gli organi politici, la sanità. Sputa su tutto, accoglie la droga.

Unisce e libera: epico, horror, fantascienza. Deliri splatter, thrash, pulp, comicità, violenza, assurdità, delirio.

Parla di droghe, tema centrale nelle sue opere. Il suo essere tossicodipendente è meno alienante dell'esserlo dal sesso, dalla televisione, dal lavoro, dalla moda.

Sette visioni: Giorno del ringraziamento, Jerry e l'agente di cambio, Per tizio morto, Un fetido vicolo cieco, I fottuti stronzi, Libro delle ombre, Dove stava andando.

In questa raccolta si percepisce lo spirito alienato, delineato da sette racconti chissà quanto pensati e scritti e in chissà quale delirio psichico.

Il tutto in venti pagine.

"Tutto il mio lavoro è rivolto contro coloro che sono intenti, per stupidità o per programma, a far saltare in aria il pianeta o a renderlo inabitabile". William Seward Burroughs (1914-1997)

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