"The Children's Hour" si presenta nella storia dell'arte cinematografica come uno dei primi prodotti che accennano ad un vero e proprio tabù per il mondo della celluloide e non solo: l'omosessualità. William Wyler ("Vacanze Romane", "Il Grande Paese") riporta sul grande schermo una storia già precedentemente raccontata da lui stesso nel film "La Calunnia" del '36 e basato sulla piece teatrale di Lillian Hellman. Questa decisione è dovuta principalmente al fatto che la prima versione del film fu duramente ridimensionata a causa delle direttive del Production Code che regolamentava il mondo del cinema americano. Nel '61 le cose sono leggermente cambiate e Wyler può cercare di realizzarne una nuova versione che sia più libera di parlare di argomenti scottanti anche se ancora il linguaggio deve rispettare le line guida morali per la realizzazione di un prodotto di vasto consumo.
"The Children's Hour", in Italia "Quelle Due", racconta la storia di due insegnanti, Karen Wright (Audrey Hepburn) e Martha Dobie (Shirley MacLaine), che vengono accusate da un gruppo di loro studentesse di avere una relazione omosessuale, questo comporterà la chiusura della loro scuola e un doloroso percorso interiore delle due protagoniste che cercheranno di riaffermare loro stesse lottando contro le ingiurie e le calunnie; ma per una di loro l'unica via d'uscita sarà segnata dalla tragedia.
Il film, girato in bianco e nero, ha il pregio di portare alla luce tematiche sociali mai affrontate prima dal mondo del cinema in modo esplicito anche se Wyler è costretto a non nominare mai la parola "omosessualità" e quindi lavora molto con le allusioni, anche se il confronto finale tra le due protagoniste è intenso e chiarificatore. Questo di fatto limita troppo il linguaggio cinematografico costringendo il regista a veri e propri esercizi di stile per riuscire a comunicare al pubblico il tema principale del film. Le due protagoniste vengono purtroppo limitate da questi espedienti, sia la Hepburn che la MacLaine faticano e il loro immenso talento gira forse un po' a vuoto. Comunque scelta coraggiosa di entrambe le attrici l'aver accettato i rispettivi ruoli.
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