"Band on the run"... probabilmente il primo disco "rock" che abbia mai ascoltato. A dire la verità era una musicassetta regalatami dai genitori, comprata a caso per l'ascolto durante il viaggio delle vacanze. Il titolo era azzeccatissimo!
Da allora "La banda in fuga" mi ha sempre accompagnato, con i fruscii del nastro sostituiti prima dagli scricchiolii del vinile e poi dai lampi del laser del cd, senza mai perdere quel buon sapore di gioia malinconica tipicamente inglese, che si potrà apprezzare anni dopo con la stessa freschezza in "The Year of the cat" di Al Stewart.
Le canzoni di per sè sono semplici, forse addirittura banali dal punto di vista compositivo, ma si lasciano ascoltare sempre con rinnovato piacere ogni volta che ritrovi questo disco sullo scaffale: nessun impegno sociokulturalpoliticocivile, nessun impegno metalprogpunkareggaefusion... forse già nel titolo dell'album Paul McCartney ci dice di voler fuggire da qualsiasi veste mistica e mitica degli ultimi anni con i Beatles.
Si torna a fare musica, si torna al divertimento di fare e suonare musica... che altro di più?
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