Un tour in piccoli teatri e locali, poche date nel dicembre del 1979 per preparare poi il tanto atteso tour giapponese più volte rimandato. "Last Flight" è la testimonianza ultima dell'attività concertistica dei Wings, un live di ottima qualità che non ha mai visto una pubblicazione ufficiale fino alle recenti inclusioni di singoli brani nelle nuove versioni di "McCartney" e "McCartney II". Con una formazione a cinque nuova di zecca e volenterosa di dimostrare il suo valore McCartney ha in mente grandi cose per il suo gruppo, un nuovo disco che succeda a "Back To The Egg" e soprattutto un nuovo grande tour mondiale per i primi anni '80. Le cose andranno molto diversamente come si sa e l'ultima esibizione dei Wings rimarrà quella di Glasgow qui riportata.
Si apre con una tiratissima "Got To Get You Into My Life", classico dei Beatles rinvigorito dalla poderosa sessione fiati già udita in "Wings Over America" e da un bel lavoro alla batteria di Steve Holley. Il clima è carico e procede con una tirata "Getting Closer", seconda traccia dell'ultimo lp del gruppo. Ma la prima sorpresa è una bellissima versione di "Every Night", delicata ballad del primo lp solista di Paul impreziosita da nuovi fraseggi di chitarra elettrica di Laurence Juber. Peccato che dopo questo bellissimo momento si passi alla scialba "Again And Again And Again" di Denny Laine, il brano più debole della recente produzione dei Wings e riproporre la notevole "Time To Hide" sarebbe stata una scelta più gradita dal pubblico.
Da "London Town" la band esegue solo "I've Had Enough", un rock annacquato che stonava già sull'lp d'origine, non proporre altri pezzi da un disco molto riuscito è sicuramente un punto di demerito, si sa però che nel tour giapponese molto probabilmente sarebbe stata eseguita "With A Little Luck". "No Words" e "Cook Of The House", cantata da Linda, sono momenti superflui anche se la seconda riesce a ritagliarsi un suo perchè soprattutto grazie al contributo dei fiati. Con "Old Siam Sir" si torna su terreni più interessanti, brano molto bello con una semplice ma efficace introduzione monotona di chitarra suonata da Juber, si difende anche "Spin It On" dall'ultimo "Back To The Egg".
Ottima la versione di "Maybe I'm Amazed" e a sorpresa una piacevole "The Fool On The Hill", sognante nella sua leggerezza a far tornare alla memoria il periodo Beatles di Paul. Per la prima volta dal 1969 viene eseguita "Let It Be" in una veste live, da notare la splendida chitarra di Laurence Juber, a spiccare oltre però è una versione dilatata di "Hot As Sun", diamante grezzo proveniente da "McCartney". Con l'inedito "Coming Up" e la dance di "Goodnight Tonight" si balla per poi commuoversi con una semplice "Yesterday" e sorridere malinconicamente con "Mull Of Kintyre". A chiudere "Band On The Run" e la natalizia "Wonderful Christmastime".
La prima impressione che sorge dopo l'ascolto è che la band fosse in una nuova fase di assestamento prima di addentrasi nelle sessions del nuovo progetto, progetto da cui sarebbero nati due lp di McCartney ("Tug Of War" e "Pipes Of Peace"), ma comunque molto affiatata e questo live dimostra anche la notevole tecnica dei nuovi Juber e Holley. Rispetto ai fasti di "Wings Over America" qui è tutto molto più ristretto e semplice ma infatti doveva essere solo un tour di riscaldamento.
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