Si può realizzare un disco praticamente perfetto, in tutte le sue parti, dalla cover fino all'ultimo pezzo, beh la risposta è sì, ma poi c'è il rischio di scontentare sempre qualcuno. Il lavoro che Paul McCartney e soci mettono assieme fra il 1974 e il 1975 rispecchia perfettamente questa definizione , infatti "Venus And Mars", sembra un lavoro molto studiato a tavolino, poco spontaneo ma maledettamente riuscito, tanto che per qualsiasi altro artista sarebbe un apice creativo.
La formazione che lo incide è notevole, oltre a Linda e a Denny Laine, McCartney ha assunto il giovane e promettente chitarrista Jimmy McCulloch e i batteristi Geoff Britton e Joe English. Il gruppo appare affiatato, ottimamente amalgamato da Sir Paul, i risultati si sentono fin subito dalle prime note di chitarra acustica che aprono la "cosmica" "Venus And Mars", una canzone che mette i brividi e che rimanda subito alle aperture dei concerti del "Over The World Tour". La title track sfocia poi nella maestosa "Rock Show", una celebrazione del mondo dei concerti in cui Paul sfoggia una grinta notevole seguito a ruota dagli altri, un brano perfetto per essere eseguito dal vivo. "Love In Song" è una perla rara, ottimamente eseguita nel suo crescere melodico, con la superba voce di McCartney che ci porta indietro, ai tempi di "Abbey Road". L'ecclettismo del leader del gruppo sforna melodie sopraffine a ripetizione, "You Give Me The Answer", ballad al piano di atmosfera retrò, la sessione ritmica potente di "Letting Go", la ripresa di "Venus And Mars" che conduce alla cosa meno riuscita dell'album, "Spirit Of Ancient Egypt", cantata con Laine. Bellissima la sporca "Medicine Jar" di McCulloch, un classico invece "Listen To What The Man Said", brano dalla melodia sbarazzina contraddistinta dai fiati dai suoni tipici di New Orleans. Chiude la bellissima "Treat Her Gently", canzone sugli anziani lasciati soli, in cui spiccano i versi "Trattala con gentilezza/Trattala bene/lei non riconosce nemmeno i suoi pensieri/", che delineano un ritratto di solitudine caro a Paul.
La cover è firmata da Linda, un album bello e coinvolgente, solo troppo perfetto che lo fa stare un gradino sotto ai Must di Paul.
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