Quando si parla di Neoclassical Metal, si pensa subito al maestro, l'iniziatore, il mitico Yngwie Malmsteen che, negli anni 80' particormente, fece prendere piede a questo meraviglioso genere. Molti furono i suoi allievi, o successori se vogliamo. Marty Friedman, Jason Becker, Vinnie Moore, Axel Rudi Pell (quello di un tempo, non quello di oggi), e altri... Pochi si ricordano, di quel maestro e genio di Wolf Hoffman, chitarra solista degli Accept. Conosciuto sicuramente molto di più negli Accept, che come solista, Hoffmann si è sempre contraddistinto per avere sin da subito gli elementi tipici del Neoclassical Metal. Emersosi finalmente come solista con l'album "Classical" nel 1997, album di rivisitazioni di famosi brani orchestrali in chiave Heavy Metal, Hoffman si è saputo contraddistinguere subito per il suo tocco, Dopo 19 anni, esce il suo secondo album solista, "Headbangers Symphony", una sorta di seconda rivisitazione di brani orchestrali, a mio parere a parità di punti con la prima. Indiscussa la bravura di Hoffmann, capace di trasformare brani armonici come "Je Crois Entendre Encore", in un brano ancor più struggente, se possibile. Per i più accaniti fan degli Accept, sarà invece possibile trovare una sorta di "similitudine" in "Scherzo", prima traccia dell'album, con la tanto acclamata "Teutonic Terror", in cui specialmente nei primi minuti si sembra di avere a che fare con la stessa canzone. Che Hoffman abbia preso da questo brano l'ispirazione per la hit di "Blood Of The Nations"?

Una cavalcata, nel vero senso della parola invece, va a"Double Cello Concert in G Minor", in cui Wolf in metà pezzo si dà ad un assolo di pura magia, veramente da brividi. "Adagio", è di una bellezza rara, talmente bella com'è nel suo incedere, con la chitarra di Hoffmann a farle da fida compagna, veramente da lacrime. Per "Madame Butterfly", direi che vale lo stesso discorso. "Pathetiqué" invece, non si rivela un'altro lento incedere, come preannunciato dall'introduzione, ma è una vera cavalcata sinfonica in stile Heavy Metal, di quello che più ci aggrada. Si va a "Meditation", particolare brano, in cui si ha prima un lento avanzare, e poi una sorta di accelerazione, per poi rallentare ancora, il tutto magistralmente condotto dalla sei corde di Hoffmann. "Air On G String", è il brano perfetto, per concludere quello che è un album perfetto, un connubio perfetto fra orchestra e chitarre.

Wolf Hoffmann è probabilmente, uno dei chitarristi Heavy Metal più sopravvalutati al mondo, si può avere un assaggio delle sue doti in "Metal Heart" degli Accept, ma in questo album dà il meglio di se stesso. Un amore incondizionato per la musica, e per la musica classica, che riesce a sposarsi perfettamente creando un apoteosi.

Consiglio questo album, a chiunque sia un amante del genere, e a chiunque si volesse prendere un po' di riposo e allontanare lo stress... Se ne avete bisogno, questo album fa per voi.

Buon ascolto.

Elenco e tracce

01   Scherzo (05:21)

02   Pathetique (05:11)

03   Meditation (04:03)

04   Air On The G String (02:50)

05   Night On Bald Mountain (04:21)

06   Je Crois Entendre Encore (04:15)

07   Romeo and Juliet (Dance Of The Knights) (05:35)

08   Double Cello Concerto In G Minor (03:29)

09   Adagio (05:43)

10   Symphony No.40 (04:08)

11   Swan Lake (04:43)

12   Madame Butterfly (03:56)

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