Quasi, quasi, visto il rispetto che mo per Lui, non mi oso recensirlo, beh, diciamo che scrivo alcuni pensieri, non chiamiamola recensione... Dopo aver ascoltato tanta musica leggera, dopo il Rock dopo il Pop e tutti gli altri generi e classificazioni possibili, ascoltare questo disco é come il gusto dell’ostia dell’Eucarestia dopo aver mangiato ogni adorabile schifezza, è come fare l’amore fra lenzuola di seta dopo un trekking in Nepal, è come trovarsi in centro a Milano ed alzare lo sguardo verso il cielo.

Queste tre sonate per pianoforte di Mozart mi lasciano estasiato ogni volta che le ascolto. La K331 inizia melanconica nel suo Andante grazioso, prosegue introspettiva e misteriosa nel Menuetto e termina magnifica ed enigmatica nel celebre Allegretto, meglio conosciuto come Alla turca. Qui si capisce ed è chiaro il perchè Mozart, dopo 250 dalla sua nascita, sia il compositore più suonato nei teatri di tutto il mondo. Più la si ascolta e più si scoprono sfumature nuove rendendosi conto di trovarsi di fronte all’opera di un genio. Se è vero che ogni composizione è un regalo che viene fatto all’artista sotto forma d’ispirazione, beh, sembra proprio che qui Mozart abbia avuto un regalo così grande da esserne intimorito. Si sente una chiara forzatura nella coda di questa sonata che chiude l’Allegretto in una maniera un po’ ovvia per un genio come Mozart; fretta compositiva e voglia di concludere forse? Non ci è dato sapere, ma sarei davvero curioso di sentire le opinioni di Amadeus in proposito. La K332 si apre con il saltellante Allegro, prosegue con il mesto Adagio ed l’Allegro assai con le sue scale velocissime e punzecchianti. Della La K333 mi piace da matti l’Allegretto grazioso con il suo incedere elegante.

Ci sono delle cose che è un delitto non apprezzarle, le donne, i Macintosh, lo Champagne, il formaggio con le pere, etc. etc, io includerei anche la musica di Mozart Andras Schiff, l’esecutore sa rendere giustizia alla musica di Mozart ricamandone le note come fossero pizzi, puntando gli staccati come fossero spilli, insomma, magistrale. Il disco è ben registrato e sembra davvero di avere un pianista davanti a noi e di essere in un salotto nobiliare della seconda metà del settecento. Chiudete gli occhi e sognate, Mozart suona per voi e vi purificherà.

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