Secondo film realizzato da Woody Allen, anno 1971.

Il film è la satira di una rivoluzione in un immaginario paese dell'america latina. In quegli anni questo tipo di insurrezioni avveniva realmente in molti paesi latinoamericani. Era anche il periodo della guerra in Vietnam. Allen è un democratico progressista, poco politicizzato e fondamentalmente contrario alla guerra. Sdrammatizzare un tema di attualità così delicato non fu certo un'iniziativa facile.

All'inizio del film vanno evidenziati i commenti ironici sull'nfluenza americana in altri paesi, in particolare quelli dell'america latina. In mezzo alla folla riunitasi fuori dall'edificio del parlamento di Bananas un tizio si fa strada tra la massa sostenendo di essere un rappresentante della tv americana. Allen vuole sottolineare la potenza enorme, a tratti smisurata, della televisone. La presenza di un mezzo così potente e incarnato nella vita dell'americano medio porta all'appiattimento del pensiero, ma paradossalmente aiuta la stabilità. L'influenza Americana è sostanzialmente spinta da forme di spettacolo che vanno a pubblicizzare un sistema di cose funzionale, solido e caratterizzato dal benessere. E' un messaggio forte che sancisce il binomio tv-progresso o meglio media-informazione. La televisone è una metafora di "spargimento di cultura" o se preferite sottocoltura, ma formalmente predispone alla creazione di uno strato culturale, una identità collettiva (o una non identità). E' una forte accusa agli "arretrati" ed instabili sistemi-regime dei paesi latino americani ed allo stesso tempo un modo per confortare l'identità americana nella sua forma decadente, ma ben lontana da colpi di stato e insurrezioni popolari.

In questa pellicola, ricca di stile personale, Allen si sente più sicuro di se, come regista, e lavora molto sull'effetto della velocità per stabilire una regola fondamentale riguardo i film comici: una scena comica non è mai abbastanza veloce. La velocità è tutt'oggi una delle caratteristiche distintive dei film di Allen. Benchè densi dal punto di vista del contenuto hanno ritmi molto serrati e sono molto brevi (Zelig dura solo 1 ora e un quarto). Per Allen la durata è una cosa istintiva, che rispetta quasi il ritmo biologico e naturale del regista.

In "Bananas" Allen si preoccupa di far ridere, come obiettivo principale, e dare alla pellicola dinamicità tanto che alcune scene sembrano quasi cartoni animati (vedi le scene nell'accampamento dei ribelli). Inoltre nei film di Allen nessuno muore veramente o sanguina, e come nei cartoni molte parti non sono raccontate, il racconto procede a grandi balzi. Alla fine del film Allen si rivolge al pubblico con una osservazione ironica a "un'altra parte del mondo": un personaggio cita Kierkegaarde e dice "Gli scandinavi sembrano avere un senso istintivo della condizone umana" ed in seguito lo svedese viene proclamato la nuova lingua ufficiale della repubblica di Bananas. Qui si manifesta la marcata simpatia di Allen per la Scandinavia (e in particolare per la Svezia) che ha un forte interesse da sempre per il cinema Svedese.

L'ironia del regista americano convince e sorprende con trovate incredibili. La vicenda si sviluppa intorno alla passione per una donna che spingerà il personaggio interpretato dallo stesso Allen a rivoluzionare la propria esistenza. Da ricordare la bizzarra scena della stanza d'albergo dove Allen scopre un musicista all'opera dentro l'armadio. Il tutto è paradossale anche per lo stesso spettatore che segue la musica come sottofondo della scena mentre il personaggio insospettito indaga sulla provenienza del suono fino a scoprire l'inatteso ospite nell'armadio!

Un tocco di maestrale comicità.

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