Ad un solo anno dall'album di debutto ("Heathen") ecco che ritornano i Wyrd, all'epoca one man band Finlandese che propone un black metal dalle tinte tipicamente folk.
Dopo un album come Heathen di sicuro dai Wyrd ci si aspettava molto. Heathen era un album di difficile assimilazione, su questo non c'è dubbio. Una traccia unica per circa 50 minuti di musica era quasi un azzardo, ma Narqath è riuscito nell'intento di non rendere il tutto pacchiano e pretenzioso, ed anzi Heathen è riconosciuto da molti come un grandissimo capolavoro. Un mix tra le sfuriate assassine tipiche del genere e l' utilizzo smodato di synth che però riescono a non divenire mai fastidiosi. Insomma è difficile superare se stessi quando si partorisce una simile creatura, ed in effetti non riuscirei mai a dire che questo "Huldrafolk" è migliore del suo predecessore.
Che poi quando si parla di black metal e Finlandia si pensa per ovvi motivi agli Impaled Nazarene, il gruppo probabilmente più importante e più pubblicizzato,ma fortunatamente pochi sono i punti di incontro tra le due band. Direi soltanto il paese di origine, perchè i Wyrd partoriscono una musica talmente diversa dai loro connazionali, ma anche diversa da molti alti gruppi del settore, insomma i Wyrd sono decisamente avanti nel mondo del Black Metal di stampo folk, e si collocano tra le realtà più piacevoli presenti nella scena degli ultimi anni.
E se purtroppo è impossibile dire che questo sia il miglior album dei Wyrd, è anche impossibile non constatarne comunque l'enorme grandezza. Gli ingredienti sono comunque gli stessi, arpeggi dalle tinte medioevali, synth che donano alle canzoni quell'atmosfera pagana che altrimenti sarebbe difficile da ricreare, cori di matrice ''viking'' e altro ancora. Ma i Wyrd una pecca ce l'hanno. Nel momento in cui decidono di staccare, o quantomeno di mettere un freno alle loro tinte epocative per concentrarsi unicamente su un terreno più tradizionale al black metal puro, allora risultano poco piacevoli e soprattutto poco abili. Per non dire poi quando decidono di suonare Death Metal (come in "Kammen"), davvero per nulla convincenti. Ne hanno di strada da fare in quel campo.
E "Huldrafolk"? Bè "Huldrafolk" è un gran bell'album, emozionante al punto giusto. Sa toccare l'animo dell'ascoltatore, soprattutto nella prima e lunga "Ashes Of Man And Oak And Pine". Una sorta di inno alle terre finlandesi, al loro retaggio culturale. Probabilmente il brano migliore del lotto che ci mostra i Wyrd in tutta la loro grandezza.
Perchè i Wyrd sono grandi (la title track ed "Aijeke" lo dimostrano) però probabilmente non sono completi. Questo è il loro unico difetto.
Ma comunque complimenti a Narqath.
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