Mi sono fatto due risate leggendo poco fa una recensione pizzicata qua e là sul web, su questo disco di Xasthur, datato 2002... Il recensore, pur lodando il disco, ne biasima l' attitudine casalinga di incastrare in maniera discontinua e dissonante le varie composizioni all'interno di ogni singolo brano: così, facendo a detta sua, la linearità e l'essenza della perfezione, al di là della sporcizia sonora tipica di questa frangia del BM, vengono meno, lasciando l' ascoltatore interdetto per non aver "aggiustato" in maniera impeccabile il pezzo... MMmm. Cazzo, strano, mi dico io... Pensa te la gente che razza di quesiti si pone, la gente... Completamente l'opposto di ciò che penso io quando mi ascolto sto disco. Per me una magica combinazione di discontinuità è l'essenza di un disco come questo: le chitarre sembrano organi scordati e metallici lasciati a decomporsi, e, al di là della voce di Malefic che incredibilmente riesco ad apprezzare appieno nonostante il mio personale rigetto nei confronti del BM, talvolta, gli arpeggi vengono assurdamente registrati a volumi atomici rispetto al "bordone" di tipo cosmic-grinding-harsh (se mi permettete un ibrido di questo genere...), di modo che è impossibile per chiunque non notare a quali livelli di disperazione interiore tende una musica come questa.

Quando ero piccolo, e avevo circa 10 anni, un tizio, fratello maggiore di un mio amico d'infanzia, mi mise tra le mani "Blood Fire and Death" di Bathory, dicendomi che se mi piacevano gli Iron Maiden, allora questo disco faceva per me... Da ciò si può dedurre che il suo intento era presumibilmente quello di abbindolare un babbeo più piccolo di lui, scucendogli dei soldi in cambio di robaccia "heavy metal" musicale, ma nulla lasciava presagire ciò che invece la sua proposta avrebbe ingenerato nella mia testa di fanciullo. Nel rigirarmi il disco tra le mani, ne contemplai la grafica e la copertina in particolare... Essa mi colpì profondamente, ben più della musica contenuta nel disco stesso; evocava nella mia mente ciò che più avanti avrei sognato, e che mi avrebbe tormentato anche durante la veglia, cento e più volte nel corso della mia esistenza, un senso di onnipotente disagio mentre il mondo che ti sta intorno si accortoccia su di sè, mentre le moltitudini umane, soggiogate dalle loro vertigini esistenziali si uniscono, anche carnalmente, in un pogrom di inumane proporzioni, senza languori, senza emozioni, senza dolore... Finchè la bestialità innata degli uomini non avrà come effetto che quello della pacificazione totale, come l'irreale silenzio prodotto dal passaggio di una tromba d'aria. Un maestrolm di corpi umani, vorticosamente muti e perduti tra migliaia di grida nella notte....

Con buona pace del povero Quortorn, l'effetto musicale però, non fu quello descritto dalla copertina. Ma è esattamente quello che ho respirato e tuttora respiro all'ascolto di questo disco, più di 25 anni dopo...

Elenco tracce testi e video

01   In the Hate of Battle (09:04)

02   Soul Abduction Ceremony (07:44)

03   A Gate Through Bloodstained Mirrors (08:06)

Paint in blood
A sigil of death
On fading reflections
Beneath this night
Master of their infernal fears,
I take these burning gates...to reign
Pass this torch of evil (so I may become)
Through the candlelit
Bloodstained mirrors...
to succumb to the netherworld of Satan.
Stare through the eyes of my mirror master,
And the mirror stares back into me

04   Black Imperial Blood (05:50)

05   Legion of Sin and Necromancy (11:39)

06   A Walk Beyond Utter Blackness (06:28)

07   Nocturnal Poisoning (15:24)

08   Forgotten Depths of Nowhere (04:50)

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