"La stasi musicale corrode l'artista."
Una regoletta talmente semplice da seguire, in campo musicale, ma mai così dannatamente veritiera. Perché se é vero che nel caso di band come gli AC/DC, questa stasi musicale può diventare il punto di forza, se non il marchio di fabbrica del gruppo, nella maggior parte dei casi può riassumersi in un semplice concetto: Scavarsi la fossa da soli.
Bene, questo é il caso di Yngwie Malmsteen, o perlomeno il Malmsteen attuale. Ritengo che il suo ultimo vero capolavoro o se vogliamo, disco ascoltabile, sia "War To End Alla Wars", ma da li in poi, il nulla assoluto. Oramai sembra che il maestro dello shredder, l'autore di quel capolavoro che risponde al nome di " Rising Force", sia finito in una spirale di monotonia e noia, con una musica priva di alcuna emozione, o un qualche passaggio ispirato. Come parecchi gruppi che sono finiti con il riunirsi e pubblicare dischi su dischi a loro detta "come ringraziamento per il supporto dei fan", ma che poi si sono rivelati delle assurdità fatte tanto per spillare soldi, Malmsteen sembra si sia adeguato a svolgere il compitino. Un album di melodie talvolta ben azzeccate, questo va detto, ma che vanno a perdersi in un susseguirsi di note suonate alla rinfusa, come se Malmsteen avesse pensato durante la fase di composizione " Suoneró veloce, tanto la gente non capirà la mia musica e mi applauderà ancora una volta."
Egocentrismo. Basterebbe questa parola per descrivere Malmsteen, che in ogni album sembra debba tirar fuori la copia di quel "Rising Force", ma che poi va a tramutarsi in disastro. Copertina tanto semplice quanto prevedibile quella di " World On Fire", con l'atteggiamento del maestro in procinto di suonare, ma così tanto riciclata negli anni, che oramai già si puòimmaginare come sarà la prossima cover.
Pezzi vuoti come la title-track, o "Soldier" non aiutano a cercare di dare perlomeno una promozione all'album, e pezzi più veloci come "No Rest For The Wicked", fanno capire ampiamente il discorso detto prima, riferito alla frase di Malmsteen riguardo le sfuriate tecniche. Come se non bastasse, pezzi come " Sorcery" e "Duf 1220", non fanno che ripetere la stessa linea di note dall'infinito, con qualche arrangiamento interessante, ma che non fa assolutamente cambiare idea sul giudizio finale.
Penso di non sbilanciarmi troppo quando dico che questo " World On Fire" sia una delle peggiori uscite di questo 2016, e anche dello stesso Malmsteen. L'essere troppo sicuri di sé, l'egocentrismo, la vanità, sono caratteristiche che non potranno mai far uscire un buon prodotto, poco ma sicuro. E se magari questo concetto Malmsteen lo avrebbe appreso prima, di sicuro oggi non ci ritroveremo album di questo calibro.
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