"Sono costretto a parlare perché gli uomini di scienza hanno deciso di ignorare i miei avvertimenti senza approfondirne le ragioni." (Howard Phillips Lovecraft, "Le montagne della follia")

 

Un'esplosione. Quindi rumori metallici, l'aria pesante, l'attesa sempre più opprimente. Il sussurro di un'invocazione, e gli dei cominciano la loro danza paurosa. "Teacher Of Endless Grace Was Born In India" saranno le prime parole in "Quantum Mystic", ma ahimè arriveranno tardi. Per allora sarai già nel vortice della creazione dal Caos primario, testimone di un rito fuori dal tempo conosciuto, in un universo freddo e orrorifico dove tutto è in continuo movimento eppure sembra così maledettamente statico. Piegherai su te stesso schiacciato dai riff circolari di una chitarra pachidermica, e la voce lacerata di Mike Scheidt finirà di straziarti chirurgicamente.

Sì, è soprattutto un viaggio mentale, prima ancora che una estenuante prova fisica, quello che l'ascoltatore intraprende con l'ascolto di The Unreal Never Lived, quarto lavoro dei doomsters statunitensi Yob, uscito sotto Metal Blade nel settembre 2005 ad appena un anno di distanza dal più spirituale The Illusion Of Motion. Chi già conosce anche i precedenti lavori della band non faticherà a riconoscere in questo la chiusura necessaria ed epica di un ciclo. I primi tre brani sulla media dei dieci minuti ciascuno ("Quantum Mystic", "Grasping Air", e "Kosmos" ), e il quarto e ultimo ("The Mental Tyrant"), sopra i venti.

Non si possono analizzare singolarmente monoliti del genere, le composizioni degli Yob richiamano sempre l'incedere terribile di una schiera di elefanti psicotici; così, in questo lavoro se le coordinate acid/stoner ci sono tutte e ancora ben delineate, è da queste che il gruppo muove verso un appesantimento sensibile del suono che scarnifica al minimo ormai ogni tipo di divagazione. Qui veramente non si respira più, perchè gli Yob arrivano ad un livello di rarefazione tale da non potersi spingere oltre. L'associazione mentale meno azzardata potrebbe essere proprio quella con le "montagne della follia" di lovecraftiana ascendenza, complice anche una copertina enigmatica. Ma anche, forse il gruppo avvertiva più o meno consciamente che "The Unreal Never Lived" sarebbe stata l'ultima fatica. Ecco perché la scelta del bianco, che in India viene associato alla morte, e questa alla fine momentanea di un ciclo.

Gli Yob, infatti, rinasceranno; l'uscita del nuovo lavoro è attesa entro Luglio 2009. In bocca al lupo, anche se saremo noi ancora una volta ad essere sbranati...Arghhhh!!!

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