Basterebbe lo stile di Zack Snyder per affossare questo film, ma purtroppo non è l'unico grosso problema presente. Il regista non conosce il significato delle seguenti parole: sfumature, variazioni, delicatezza. No, Zack ci va giù con la mano pesante. Voleva un film cupo e teso, e ha avuto il suo film cupo e teso. 150 minuti pesanti come un macigno, ricoperti da una melma catramosa che scurisce la fotografia in modo innaturale, eccessivo. La tensione è esacerbata, con musiche tronfie, antiche, esageratamente enfatiche.

Ma i problemi grossi sono ben altri. La sceneggiatura, di Chris Terrio e David S. Goyer, è un mezzo disastro. Da una parte costruisce le premesse del versate più spionistico in modo quasi puntiglioso, ma per contro toppa in alcuni concetti chiave. È una scrittura che non sa essere approfondita. Gli errori gravi sono tre. Nella prima parte viene costruito il contrasto tra Batman e Superman senza dare problematicità alla cosa. Agli occhi dello spettatore Superman resta perfetto e quindi l'odio di Bruce Wayne appare quanto meno pretestuoso. A un certo punto il cambiamento di Batman è repentino e per questo risulta quasi comico. Infine, Lex Luthor è ben interpretato da Jesse Eisenberg, ma non vengono spiegate le motivazioni dietro alle sue azioni.

La prima parte è pesante, eccessivamente prolissa e spezzettata nel montaggio: non riesce a creare un contrasto credibile tra i due eroi e fa dei giri che non finisco più per costruire delle premesse nemmeno tanto complicate. Il minutaggio andava speso meglio per creare dei punti di frizione più sensati, mostrare dei difetti veri di Superman. Ma questo è impossibile perché lui di difetti non ne ha. Questo significa che la vicenda non ha senso alla radice, ma facciamo finta di niente.

Dicevo, la prima parte è pesante, ma la rimpiangerete quando iniziano le botte. La battaglia finale è una delle cose più sbrodolate mai viste in un cinecomic. A una certa Snyder deve essere partito per la tangente e da quel momento davvero sembra di vedere un combattimento di Dragon Ball Z.

Un peccato, perché ad esempio il Batman di Ben Affleck, che poteva essere la cosa peggiore, si rivela accettabile e azzeccato nel suo essere stronzo sul serio. Certo, poi all'improvviso diventa uno zuccherino, ma non siamo troppo pignoli. Per il resto, il film si fa notare per una Wonder Woman mal introdotta ma davvero affascinante e sensuale grazie a Gal Gadot; per una serie di spunti ironici decenti ma che si perdono nel trambusto e per un cast tutto sommato dignitoso. Ben Affleck ha gioco facile a fare il Batman incazzoso con la sua faccia da schiaffi, ma con la maschera gli viene un faccione goffo.

Insomma, la Warner ha provato a spostare l'universo cinecomic degli ultimi anni su un crinale più cupo e serioso, ma è un tentativo superficiale che paga carenze invece strutturali. A questo punto, meglio la leggerezza Marvel che quanto meno sa gestire in modo più fluido le trame. Qui la montagna ha partorito il topolino.

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