Sfrontatamente creativo, geniale, eclettico (si diletta di pittura, teatro, arte contemporanea), Stef Kamil Carlens, ex-bassista dei dEUS, è da sempre anche leader di questo quintetto difficilmente classificabile, che si muove con singolare personalità tra generi diversi come il rock, il funk, il blues sperimentale à la Tom Waits, la disco, lo ska e il puro rumore.
Gli Zita Swoon, inoltre, hanno un po' la mania dei titoli lunghi e bizzarri. Il primo esperimento (era il '93 e loro erano A Beatband) si chiama Jintro Travels The World In A Skirt; nel 1995 (a nome Moondog Jr) esce Every Day I Wear A Greasy Black Feather On My Hat; l'anno dopo (ormai definitivamente Zita Swoon) compongono Music Inspired By Sunrise, A Film By F.W. Murnau.

Il capolavoro – sia come titolo che come album – è questo del 1998 e vede SKC e compagni impegnati a "dipingere immagini su un abito da sposa". Tra le 12 immagini dipinte, nessuna è sbiadita, tutte hanno colori vividi e cangianti, e molte sono proprio splendide (su tutte, la semplicissima Ragdoll Blues). Molta parte del merito è della voce dell'efebico Stef, un pennello che cambia spessore a seconda della luce da dare all'immagine: teneramente disperata quando si rivolge a Jeff Buckley (Song For A Dead Singer), fumettistica nel divertente racconto funky One Perfect Day, seriosa e deforme nella pigra 50 Years In Dope Jittery. Ma tutti i pittori della bottega sono all'altezza: specie Tomas De Smet, che col suo contrabbasso è preciso e strambo almeno quanto lo è sul palco, e Bjorn Ericsson, una chitarra elettrica varia, mai invadente eppure decisiva.

In BelgiOlanda questi cinque tipi hanno un certo (meritato) credito; altrove invece sono conosciuti – se lo sono – solo come una costola dei dEUS, e sono quasi introvabili. Ma per loro vale assolutamente la pena di cliccare sul tasto "confirm order".

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