Ho voluto scrivere questa recensione sull'ultimo discusso album di Zucchero, Zu & Co, per rispondere (in parte a me stesso) alle domande che suscita l'ascolto di questo disco.

Zucchero, tutti lo sanno, dopo 20 anni di carriera decide di raccogliere i duetti (alcuni) della sua carriera, aggiungendone di inediti, in un unico cd. Non farò una analisi "cronologica" dell'album. Iniziamo subito col dire che le tre tracce di cui si può far sicuramente merito a Zucchero, sono Dune Mosse con Miles Davis, Muoio per Te con Sting, e Wonderful World con Eric Clapton.

Dune Mosse è un pezzo composto da Zucchero nell'87, che rivive in un arrangiamento new Jazz, con i soli di Miles a farla da padrone. La capacità evocativa della voce di Zucchero (in questo pezzo) fa pendant con il testo poetico e a tempo molto evocativo (viaggio in fondo ai tuoi occhi, dai d'illusi smammai...). Il solo della tromba di Davis è eccezionale. Muoio per Te vede l'arpeggio di chitarra accompagnare un cantato percussivo che recita un testo musicalissimo, scritto dall'artista emiliano all'epoca per un pezzo di Sting, "Mad About You". L'alternanza tra lingua italiana e lingua inglese (Sting) va ad incastro perfettamente, e il pezzo vede contiinui controcanti che si intrecciano. Ottimamente. Infine, Wonderful World, dove Eric Clapton canta con sovraincisioni (si fa il controcanto da solo) e il pezzo, che già conoscevamo nella sua bellezza, si dimostra forte quanto orecchiabile sin dall'inizio, quando l'organo di Sancious introduce il giro inventato dall'accoppiata Zucchero - Clapton. L'assolo del chitarrista dei Cream è tipico di "Manolenta", incisivo e musicale.

Dopodiché, l'album di Zucchero dimostra delle grossissime lacune, soprattutto di incostanza delle tracce. Passare da Dune Mosse e Muoio per te a "Indaco degli occhi del cielo" per scendere più in basso a "Il grande Baboomba" non è facile. "Indaco..." è un testo semplice e significativo per l'artista, ma manca di quella capacità evocativa che già abbiamo riscontrato nella sua carriera e, volendo rimanere in questo album, nelle prime due tracce. La musica è un riarrangiamento di "Everybody's got to learn Sometime" dei Korgys, spoglio di quella vena progressive che tutto sommato sarebbe stata una nuova occasione per Zucchero, purtroppo mancata, perché il piano ha lo stesso suono di Van Morrison e suonato e accompagnato alla voce alla stessa maniera. Come disse Zucchero in Madre Dolcisissima: "Niente di nuovo...". Il salto peggiore dell'album, dove personalmente ci ho rischiato le penne per la cattiva sorpresa, è quello da Wonderful World alla successiva "Pippo" con Mister Tom Jones. Confesso che fosse una delle tracce che mi incuriosiva di più leggendo la tracklist e che mi ha più indotto all'acquisto. Ebbene, della vecchia e geniale Pippo che fece impazzire tutti noi allora 16enni, non è rimasto nulla. Se non una pacchiana interpretazione di un Tom Jones sempre più sull'onda di pezzi Disco Pop di rara bruttezza, e uno Zucchero irriconoscibile che si affida ad una completa piattezza della musica, praticamente senza strumentistica. Senza parlare del pietoso duo intermezzo tra i due cantanti che si parlano a vicenda ripetendo "yeah, oh yeah, i've got it. . . ".

Parlando di alto e bassi, che costituiscono la chiave dell'album (come si sarà capito!), si passa da questa Pippo a Hey Man con B.B. King. Il brano però soffre in maniera evidente di una interpretazione del Bluesman non studio, ma Live. Che soffre in confronto con il cantato caldo e perfetto di Sugar. Francamente, inserire una incisione dal vivo (tratta da una esibizione dove i due hanno cantato assieme) in un album studio senza far riferimento al Live dove è stata presa, è scorretto. Il brano per fortuna dà il suo, nella ritmica più leggera e nella morbidezza dell'organo hammond che accompagna i soli della chitarra di B.B. King (Lucille). Volendo concludere, Zu & Co. è un disco che regala molti dubbi sul futuro di Zucchero: quale la strada da percorrere? Noi rispondiamo sicuramente quella di Dune Mosse, ma ascoltando la sofferenza degli arrangiamenti della maggior parte dei brani "rieditati", il futuro preoccupa. Zu & Co. lascia come risultato una capacità interpretativa di Zucchero addirittura superiore al passato quando faceva furore con Diamante e Senza una Donna (la voce è più matura, intensa, cavernosa ed espressiva), ma con dei limiti artistici evidenti, che dovranno trovare risposta, e probabilmente giudizio (da parte di pubblico e critica) dal prossimo album di inediti, che, tra l'altro, non abbiamo da 'Shake' del 2001.

Altro disco con alti e bassi, sicuramente con dei pezzi ricercati (penso al Soul di Ahum e all'eclettismo irresistibile di Baila), ma con segnali davvero preoccupanti circa le intenzioni artistiche dell'artista. Che due indizi facciano già una prova? Staremo a vedere.

Tracklist:

01. Dune Mossewith Miles Davis 02. Muoio Per Te with Sting 03. Indaco Dagli Occhi Del Cielo with Vanessa Carlton (feat. Haylie Ecker) 04. Il Grande Baboomba with Mousse T. 05. Like The Sun with Macy Gray (feat. Jeff Beck) 06. Baila Morena with Maná 07. Ali D'Oro with John Lee Hooker 08. Blue with Sheryl Crow 09. Pure Love with Dolores O'Riordan 10. A Wonderful World with Eric Clapton 11. Pippo - Nasty Guy with Tom Jones 12. Hey Man - Sing a Song with B.B. King 13. Il Volo - The Flight with Ronan Keating 14. Così Celeste with Cheb Mami 15. Diavolo In Me - A Devil In Me with Solomon Burke 16. Senza Una Donna - Without A Woman with Paul Young 17. Il Mare with Brian May 18. Miserere with Luciano Pavarotti & Andrea Bocelli

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