E se il fluire delle ore, dei minuti, dei secondi, all’improvviso si arrestasse .

Sul più bello. Eh!

proprio mentre l’ amatissimo Jena Plissken sta arpionando con il suo torpedone il World Trade Center ; un attimo prima di toccare superficie, tutte quelle aspettative nella missione e quella redenzione placata in volo.

Con tutta quella bellezza selvatica che solo le opere incompiute sanno trasmettere.

Per rendere l’idea, sensazionale come una rovesciata di Gigi Riva sospesa tra aria e cielo a due metri e cinquanta di altezza, adagiata proprio su quel fotogramma più splendente, noncurante dell’attimo dopo e figurarsi della classifica cannonieri : Dillinger tanto è morto ed è ora di far festa con collages sonori e leit-motiv rigenerati, in cui il futuro è ovviamente e simpaticamente, inaccessibile.

Seguendo le orme di questo Concept si potrebbe essere anche pro tempore rapiti da un ascolto distratto, perlopiù durante qualche solitaria fantasia notturna, da questo misterioso A Fleeting Glance , opera rock-sinfonica rilasciata solo in due copie nel ‘70, miracolosamente recuperate, prodotto e registrato da una varietà di musicisti in un social club, suite ondivaga e intervallata da narrazioni vocali in stati di trance, cacofonie urbane, effetti sonori e rumori di strada, strali di space rock, una dirompente intrusione notturna di Interstellar Overdrive, una cover acustica di Light my Fire maldestramente canticchiata attorno ad un falò sulla spiaggia , con le lucciole che prendono poi forma e fiamma in una roboante versione di di Watch The Stars.

Tutto potrebbe iniziare per esempio con il suono di una sirena – Theme of The Beginning - che si spegne lenta nella notte come un mozzicone di sigaretta, con il suono delle onde del mare solo mosse da un vento caldo ed estivo, da un sibilo che gattona sulle acque sinuoso tra le trombe delle navi. Eppoi quel nastro, come si diceva, si ferma del tutto, non va più avanti né indietro.

Semplicemente cristallizzato nel feticcio di quella copertina, tra quello sguardo fugace che è un ricordo ormai lontano, come il sorriso di quella ragazza disperso tra quella fronda verde smeraldo.

E pertanto dopo non attendetevi colpi di scena floydiani, roboanti volteggi di eliche su cieli in malora, con Tom Cruise lesto a soccorrerci nella sua missione occidentale ed impossibile, niente di tutto ciò in A Fleeting Glance ; opera dispersa di quei magnifici 70, stanco cinguettio di impulsi motori e sensori, predati e silenziati da una ventata estiva e da un caleidoscopio grasso di miriadi di colori.

Collage sonori e arrangiamenti vaudeville, ariosi schizzi di vernici floydiane in plen air tra oli ed acrilici.

Una nuova prospettiva balistica ora catapulta quello svogliato ascolto, al confine della Interstellar Overdrive ed a poche miglia da Haight-Ashbury, un volo cosmico dove la crisalide assume la grazia degli Angeli divenendo cuore di quella essenza ed impalpabile dimensione.

E quindi animati da quella dolcissima ninnananna per fantasmi ambulatoriali di Symphony of Love, se per magico incanto si avverasse questo atteso black out seriale, anche il nostro telegiornalista preferito proprio sul punto di regalarci da costume serale la sua colata lavica di breaking bad news, anche lui all’improvviso potrebbe restare pietrificato da quello sguardo fuggente, di Medusa, immortalato nella copertina di questo A Fleeting Glance, opera misteriosa che tra richiami di psichedelia britannica, echi di Kosmische Musik, folk e jazz, tra l’ambizione della ricerca del nulla ( il biblico gnente di gnente ) trova anche il tempo di descrivere una fascinosa vita di una donna, sin dalla sua nascita.

E quindi mentre chi dilania il tempo si trasforma in pietra millenaria, nella ouverture di Theme of The Beginning chi brandisce filastrocche e ballate medioevali senzatempo si addentra in quella boscaglia verde smeraldo e vive di quello sconcertante decollo senza apparente approdo.

Se è vero che nella natura delle cose soltanto l'anima o l'intelletto che è nell'anima hanno la capacità di numerare, risulta impossibile l'esistenza del tempo senza quella dell'anima".

E pertanto se le cose non hanno anima, è giusto che diventino mausolei senza vita.

Carico i commenti... con calma