La recensione che sto per scrivere non sarà facile, perchè loro sono il primo gruppo con il quale sono entrato nel mondo dell'hard rock (e non dell'heavy metal perchè loro non SONO HEAVY METAL!!). Sto parlando dei grandi Ac/Dc, e tra l'altro, non vedo l'ora che esca "Black Ice", e hanno caratterizzato la loro epoca, grazie ai quei martellanti riff che partivano come saette dalla chitarra del mio chitarrista preferito: Angus Young. L'unica rovina della loro carriera è stata la morte del grandissimo e inimitabile Bon Ronald Scott, e io sono convinto che da quel durissimo colpo non si sono più ripresi anche se non lo danno a vedere. Non è che Brian Johnson non mi piaccia, anzi ha una voce spettacolare, ma non ha il carisma di Bon, tutto qui.
Ma veniamo all'album di cui voglio parlarvi, ovvero "If You Want Blood", che è il primo disco dal vivo per gli Ac/Dc, registrato all'Apollo Theatre di Glasgow nell'aprile del 1978. E' in assoluto uno dei dischi piu' belli del gruppo, dotato di una carica inarrestabile, nel quale gli Ac/Dc sfoggiano il meglio dei loro primi 4 album. La partenza è affidata alla perla del nuovo "Powerage", "Riff Raff", che comincia in ritardo perchè bisogna attendere che tutti e cinque salgano sul palco. La canzone è buona, sicuramente migliore di quella in studio, se non che contiene un magistrale assolo di Angus verso la parte finale; è proprio quest'assolo si interrompe bruscamente per lasciar spazio alla fantastica "Hell Ain't A Bad Place To Be" una delle perle dell'album cantata in modo divino e dove si risaltano le qualità di Cliff Williams al basso. Poi c'è da attendere che Angus metta in atto il suo consueto spogliarello e lo fa allungando la simpatica "Bad Boy Boogie" a quasi nove minuti di estensione, che però rimana sempre coinvolgente di minuto in minuto, mischiandosi con le note di "The Jack" che inizia a ritmo di blues, e ogni strofa di Bon è accompagnata da un boato del pubblico (e che strofe!) che poi si mette a cantare la canzone durante il ritornello, chiudendo in bellezza questa canzone. Esattamente a metà disco troviamo la bellissima "Problem Child" credo la canzone più veloce dell'era Scott, contenente tre assoli di chitarra nel giro di due minuti, che fanno da intro alla immortale "Whole Lotta Rosie", la track piu bella dell'album nel quale tutti i componenti danno un grande contributo, che il pubblico ricambia con un boato immane a fine canzone. Ci imbattiamo poi per la nuova "Rock N'Roll Damnation", molto semplice, usata per fare da congiunzone fra "Whole Lotta Rosie" e "High Voltage" altro brano dove il pubblico contribuisce alla perfetta esecuzione del brano orchestrato da Bon e Angus. E signore e signori, ecco a voi "Let There Be Rock", l'inno al genere musicale, altro brano di punta del disco, che con la durata di 8:58 minuti, chiude in bellezza la parte piu creativa di questo disco. Anche qui il pubblico fa la sua parte andando a tempo con il ritmo scandito da Angus. Il concerto sembra finito, ma a terminare l'opera cè una versione alternativa di "Rocker", che ci fa scatenare ancora di piu, anche se, purtroppo per noi il disco è concluso.
Davvero un bell'album, a mio parere, ve lo consiglio, senza il minimo dubbio. Voto 7,5.
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Altre recensioni
Di TheAlex
Uno dei dischi live più emozionanti di sempre, coinvolgente dalla prima all’ultima nota.
La carica di adrenalina non è finita: Rock N’ Roll Damnation riesce ad emozionare chiunque.
Di Hardrock92
L'abilità live degli AC/DC è sorprendente, tutto è perfetto e il tutto supportato da un'energia impressionante.
Angus Young ci regala momenti di puro rock n' roll con la sua chitarra sempre affamata di assoli.