Eccomi qua. Una delle ultimissime date di Manuel Agnelli e soci in Italia. Il tour di "Ballate per piccole iene" iniziato nella primavera del 2005 sta per concludersi. Dopo la primavera/estate del 2005, gli Afterhours sono stati in giro per il mondo per promuovere l'album "Ballads for little hyenas" in inglese nel successivo anno. Nella primavera di quest'anno sono stati in giro per l'Italia cantando i brani di quest'ultimo album in inglese e a dicembre Manuel e soci hanno fatto un regalo ai fan. Il dono è stato questo mini tour (una quindicina di date in una ventina di giorni). In questo tour gli After hanno tirato fuori dal cilindro brani che non suonavano più di un sacco di tempo. Brani soprattutto appartenenti ai primi album, i meno conosciuti dai fan dell'ultima ora come lo sono io.

Dopo questa piccola presentazione parliamo del concerto al Mamamia. Locale non pienissimo, si respirava bene e si stava larghi. Il concerto viene aperto alle 23 dal cantante-spalla Giovanni Ferrario alias Micevice. Un chitarrista sulla trentacinquina che ci presenta i suoi brani dall'ultimo album. Si presenta da solo sul palco: canta e suona la chitarra elettrica senza altri componenti. Suona cinque canzoni, per quanto mi riguarda, senza pregio nè lode. Classico rock, classici riff, niente di nuovo sul fronte. Dopo una mezz'ora se ne va e lascia il palco al gruppo che tutto il pubblico sta aspettando.

Dopo dieci minuti, alle 23.30 salgono sul palco gli Afterhours accolti da un boato. Il concerto inizia con "Elymania", brano tratto dall'album capolavoro "Hai paura del buio". Le parole del ritornello sono meravigliose: "Hai la rivoluzione in te/mi convinci a risorgere/gioia sperimentale/le tue mani sopra di me/l'errore più geniale". Si prosegue con una canzone che non suonavano da un sacco di tempo live e la folla è in delirio per "Lasciami leccare l'adrenalina".
Le successive "Ossigeno" e "L'inutilità della puntualità" non sono da meno per quanto riguarda il calore e il sudore che il pubblico riserva in cambio delle note della band milanese. Nel pubblico è presente come al solito gente che poga per far male ma io che sono piazzato in seconda fila davanti al grandissimo Roberto Dell'Era non me ne accorgo più di tanto. A proposito del bassista, secondo me ha un sacco di stile, è un vero animale da palco e riesce bene a far scatenare il pubblico con il suo basso. Manuel come al solito non accenna un sorriso ma si vede che si sta divertendo.

Continuando a parlare della scaletta, si continuano a intervallare brani dai primi album della band in italiano e canzoni più recenti. "Il sangue di Giuda" dal vivo è veramente una potenza e tutto il pubblico la canta all'unisono. Per il primo bis gli After ringraziano il pubblico con una favolosa "Bunjee Jumping" e un emozionante "Ci sono molti modi". E il primo bis si conclude con la classica "Quello che non c'è" Escono e rientrano sul palco con Giovanni Ferrario. E' l'ora di "Easy to forget", canzone di Ferrario suonata insieme agli After con Manuel al piano. Poi un ragazzo del pubblico urla "Strategie" e Manuel capisce "Le mie zie" e a Roberto chiede: "Vogliono che facciamo le sue zie?" un
attimo di silenzio e dice "Questa è una canzone dei Nomadi… o una canzone dei Nomadi che hanno dedicato alle loro zie… questa canzone si intitola Le sue zie".

E iniziano la bellissima "Strategie" anche questa cantata da tutta la folla con una grandissima energia. Il concerto si conclude con due meravigliose cover: "Isolation" di John Lennon e "Satellite of love" di Lou Reed. Manuel saluta, ringrazia e da appuntamento al 2008.

Sarà molto duro aspettare un anno senza vedere uno dei migliori gruppi italiani dal vivo… ma chissà se Manuel ci presenterà qualche sorpresa inaspettata… noi fan aspettiamo…

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