Afterhours è una delle band più influenti della scena rock alternativa italiana, nata a Milano nel 1986 e guidata da Manuel Agnelli. Il gruppo ha attraversato generi e decenni, dal noise-rock grunge dei primi anni fino alla sperimentazione raffinata e alla mainstream notorietà recente. Album come 'Germi', 'Hai paura del buio?' e 'Ballate per piccole iene' hanno segnato la storia musicale italiana.

Fondati e guidati da Manuel Agnelli, attivi dal 1986. Considerati tra i protagonisti della rinascita del rock alternativo italiano degli anni '90, spesso identificati come punto di riferimento del genere. Hanno prodotto e organizzato festival come Tora!Tora! e segnato la scena con vari cambi di formazione. La band ha avuto grande influenza su generazioni di artisti italiani ed è nota anche per le sue esibizioni live di forte impatto.

Afterhours sono uno dei gruppi più discussi, amati e odiati d'Italia. La storia è fatta di capolavori, critiche feroci, concerti epici e qualche pugno di troppo dal vivo. DeBaser raccoglie un’overdose di recensioni che partono da “Germi” e arrivano al recente ritorno live, passando per “Hai paura del buio?”, “Ballate per piccole iene” e “Padania”. Se vuoi capire perché divida così tanto, qui c’è tutto il necessario. E pure il superfluo.

Per: Appassionati di musica alternativa, nostalgici degli anni '90, chi cerca band italiane non banali, chi ha almeno pensato una volta che il rock non è Vasco.

 “'Hai paura del buio?' è un album all'interno del quale convivono frammenti di hardcore, folk, elettronica, psichedelia, jazz, grunge e persino pop, ma che non da mai la sensazione di essere confuso o dispersivo e che invece riesce ad affascinare con la classe che mette in mostra in pressochè ogni singolo attimo.”

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 “Il risultato è il miglior disco di rock italiano di sempre, un paradigma assoluto per la generazioni future. Un pugno nello stomaco ai vari Timoria, Litfiba e compagnia bella. Germi sposta il confine della nuova musica italiana con un disco per niente italiano, intriso di sonorità elettriche ed acustiche miscelate insieme con la giusta dose di cattiveria ed ironia...

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 “Avrei voluto decantarne le lodi, ma devo purtroppo ammettere che questa volta Manuel Agnelli & company hanno avvolto l’album in un unico filo conduttore: la stanchezza. Tutto suona pesante, il ritmo si è rallentato ulteriormente, divenuto ossessivo, privo di emozioni vere...”

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