Scrivo Agnostic Front e da subito devo aggiungere il nome del loro leader e fondatore: Roger Miret vero e proprio padre putativo della movimentata ed intransigente scena Hardcore newyorkese. Fin dai remotissimi esordi con l'esplosivo ep United Blood, del 1983, capace di condensare cinque brani in sei minuti. Ma è con il successivo esordio sulla lunga distanza che gettano le imponenti basi per tutto quello che nascerà per merito loro, decine e decine di fulminanti band, nel territorio della Grande Mela. Victim In Pain è il titolo di questa rozza sequenza (questa volta sono undici i pezzi per un totale di quindici minuti) di brani potentissimi, arrembanti con il vocalismo poderoso di Miret che si scaglia contro tutto e tutti. Passano gli anni ed arriviamo al disastroso, nel senso che è un disco fallimentare sotto ogni punto di vista, One Voice; un lavoro mediocre se non scarso con risultati di vendite ridotte al minimo. Per questo motivo, ed anche a causa dei soliti dissidi interni, Roger pone la sua band in una sorta di forzato riposo. Si prende un lungo periodo di riflessione e nel 1998 ecco la bomba che nessuno immaginava di ascoltare ancora a nome Agnostic Front. Firmano per la Epitaph Records (Bad Religion, Bad Religion!!); Roger chiede il necessario aiuto in fase di produzione ad un certo Billy Milano (SOD - MOD tanto per fare due nomi quasi a caso) ed ecco servito un lavoro che ci riconsegna una band che vuole assolutamente recuperare i fasti degli esordi per dare l'ennesimo strattone, l'ennesimo pugno in faccia a chi li considerava finiti. Lo scettro da dominatori di una scena è ancora nelle loro mani. Non c'è spazio per la contaminazione con il Thrash e per il Crossover in Something's Gotta Give; solo e soltanto una primitiva violenza Hardcore che si sviluppa attraverso una sequenza di brani capaci di levare il respiro; intensità, velocità, cattiveria esecutiva. Coerenza ed attitudine bellica. I due minuti della title track, posta ad aprire le "danze pogose", mi sono sufficienti per raccontare l'album: batteria squadrata che conosce un solo tempo, chitarre che macinano un unico riff senza il minimo accenno di assoli; e poi quella voce così cruda, strappata, feroce, cinica...MY WAR...

Gli Agnostic Front sono tornati; e fanno malissimo.

Diabolos Rising 666.

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