Un po' per curiosità, un po' per sfizio mi sono messo a cercare che gente ci fosse in Russia a fare musica. Mi sono ritrovato con una lista non molto lunga di supposti "artisti", di cui molto paueroni superflui al fine artistico.
Un nome che mi ha incuriosito molto è stato quello degli Akvarium, "antica" band di rock progressivo, nata in quel di San Pietroburgo (allora si chiamava ancora Leningrado) nel 1972. A dire il vero non si tratta di un prog vero e proprio, anzi, a dire la verità in questo disco di prog ce n'è veramente poco. Ma facciamo finta di nulla, andiamo avanti e analizziamo meglio quello che ci porta a tendere l'orecchio verso le casse del nostro stereo. Si tratta del loro undicesimo album (siamo nel 1987), e forse è per questo che la vena prog se n'è andata, ma sono solo supposizioni, dato che non ho avuto modo di ascoltare altro.
"Ravnodenstvie" è comunque un album godibile, prog o non prog. Le parti strumentali sono delicate, quelle che lasciano più soddisfatti sono le parti di chitarra, ad esempio l'assolo di "Lebedinaya Stal". Altre composizioni interessanti, per personalità stilistica principalmente, sono "Iablyudatel" e "Adelaida". Ciò che convince veramente poco, a mio modestissimo parere, sono invece le parti vocali: cantate in lingua madre e poco incisive, manca la presenza di un cantante di ruolo, coi controcoglioni. Anche "Derevo" mi lascia stranito, per quel tempo assolutamente fuori tema, stile reggae con la fisarmonica (!).
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