Gli Alabama Shakes hanno debuttato nel 2012 con un album da paura, Boys & Girls, (ottima rece qui) un album intriso di rhythm and blues e soul, con la cantante Brittany Howard vera mattatrice del barbuto gruppo di Athens. Ottime vendite e n 6 in USA, con “Hold on” che mi fa compagnia costantemente per molto tempo.

A questo debutto con i fiocchi sono seguite valide partecipazioni ad alcune colonne sonore “12 anni schiavo” di Steve McQueen", "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Vallée e "Il lato positivo" di David O. Russell. Nel 2013 partecipano al Musicare tribute to Bruce Springsteen rifacendo “Adan raised a cain”… e … Bang! Come un pugno nello stomaco e una carezza sul viso contemporaneamente, la Brittany si dimostra una chitarrista e cantante con una voce che non ha rivali. Riesce nell’arduo compito di superare l’originale, e non è poco detto da me. Paragonarla alle grandi del passato - Janis Joplin in primis - viene naturale… Accidenti se ci sa fare!

Ma allora questo nuovo disco com’è? Ne parli o no? Si, si Sound & Color è buono, per certi versi anche migliore del debutto. Però… Là non c’erano riempitivi, qui si.

Ascoltate per esempio Sound & Color, comincia con una tastiera eterea, che dura un attimo prima di pensare “du maron” quindi parte la voce, che risolve - in parte – il brano. “Don’t wanna fight” sembra scritto dai Black Keys dei tempi migliori o da Prince, Temptations, Funkadelic e chissà chi altri. Ha un basso preciso perfettamente funky che crea un amalgama irresistibile con il falsetto della Brittany, la quale raggiunge vette impossibili. Viene immediatamente voglia di muoversi, battere il piedino, cantare … cantare meglio di no, non ci riuscirei mai (sigh).

Gli Alabama Shakes hanno compiuto un passo in avanti nella creatività, iniziano ad esplorare nuove sonorità (per loro) con coraggio e classe. Nel complesso il disco è per certi versi ancora immaturo, ci sono brani con vette altissime venate di psichedelia, per esempio Gemini da oltre sei minuti, e qualche passo falso qua e là.

Gimme all your love è decisamente il brano che rappresenta meglio l’intero album, un R&B intenso, con cambi di ritmo, tastiere soul e la band che gira perfettamente.

Il fatto che dal 2015 ad oggi non abbiamo ancora pubblicato il seguito significa che sono ad un bivio, che manca poco (spero) che esca un vero capolavoro. Qui l’hanno sfiorato, ma … naufragar mi è dolce in questo mare

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