"Sono nato nel sole di un paese grande che libero forse non lo è stato mai, un paese grande di gente felice, di grandi foreste e di grandi città".
Così si apre il secondo album di Alberto Camerini ed è chiaro fin da subito che si è alle prese con qualcosa di non facile catalogazione, di selvatico, ma equamente avvolgente ed affascinante.
Il suono, per quanto eterogeneo, mantiene una sua coesione e si presenta come un patchanka di suoni latino-americani, cantautorato d'autore ed elettronica povera dove Camerini sperimenta col patrimonio musicale antico restituendolo vivo e pulsante.
I testi sono autentici viaggi (carichi come sono di visioni, colori e sensazioni) e l'autore, essendo un eccezionale interprete, li inserisce alla perfezione al contesto musicale.
Impossibile citare un brano piuttosto che un altro, l'album è un unicum senza cadute di tono e ci mostra un Alberto Camerini in stato di grazia capace di unire favole, sapori tropicali e poesia.
Per tutti quelli che lo pensano come "quello che canta Rock'n'roll robot" un'ottima occasione per scoprire l'altra faccia del musicista italo-brasiliano.
Elenco e tracce
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