Difficile la vita di virtuoso della chitarra, difficile ancor più se molte delle persone che ti conoscono ti definiscono un inutile clone del pluriosannato Yngwie Malmsteen, bravo sicuramente, ma pur sempre un clone: questa è in poche parole ciò a cui è dovuto andare incontro Alex Masi, virtuoso della chitarra proveniente dal nostro Bel Paese, che viene troppo spesso ed ingiustamente identificato come sterile copia all'italiana di Mr. Salsiccia (Malmsteen). Dotato di una grande tecnica, varia e mai eccessiva, pare che il nostro non abbia nulla da invidiare a Malmsteen, sia dal punto di vista tecnico (scusate la ripetizione), sia dal punto di vista melodico; la grande capacità di Masi, risiede proprio nell' essere capace di rindere sue, per così dire, melodie che non gli appartengono, infatti proprio nel bellissimo quanto controverso "In The Name Of Mozart", il nostro si cimenta in scale e soli di classica da fare invidia a chiunque.
L'album è diviso in sette fantastiche operette, scritte tutte dal grande maestro di musica classica Mozart, che godono di ottimi riarrangiamenti, magistralmente condotti dalla chitarra del nostro Masi; la track-list (formata dall'"Allegro From Eine Kleine Nacht", "Romanza From Eine Kleine Nacht", "Allegro C Maj K.545", "Guitar (Piano) Concerto #24 C", "Rondò Alla Turca A Maj K.331", "Andante K.545" e "Thema With 12 Variations D Maj"), non ha bisogno di essere descritta canzone per canzone, vista la celebrità dei pezzi, ma va invece analizzata nella sua interezza e nella sua complessità, mostrandosi ricca e gustosa, suonata grandiosamente dal solo Masi eccezione fatta per la quarta traccia che, per ovvi motivi orchestrali, è accompagnata da un'orchestra (l'orchestra sinfonica di Vienna).
In definitiva l'album sicuramente ci mostra quanta passione ed amore questo fantastico chitarrista abbia nei confronti della musica classica, ma ci mostra anche la preparazione tecnica di un chitarrista, che come già detto, viene troppo facilmente declassato ed "accusato" di cose che non lo tangono assolutamente, ne come stile, nè come preparazione tecnica (clone di Malmsteen). Per quello che riguarda inoltre il sound, l'album gode di una produzione più che gradevole, con suoni ben distinguibili e ben calibrati fra loro.
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