Titolo originale “The Descendants“, niente giochi parole e slang, ma una banale traduzione da vocabolario. “Gli Eredi“. Mi dispiace capo, ma questo non puoi stravolgerlo e allora andiamocene, vorrei un paio di digestivi: ho il pranzo che mi tira gomitate sullo stomaco. Calma, è quello di Payne con George Clooney? Sì, dicono non sia affatto male, sullo stile di “Sideways”, forse meglio. Mah, quell’opera a me è sembrata sopravvalutata, parte bene ma si perde nel finale anche se è interessante il modo in cui mescola commedia e dramma. E Paul Giamatti? Sì, è una discreta interpretazione quella. Allora lasciami dire che Scarlett Johansson è carina. Ahahaha, metti su questo “The Descendants“ spiritosone. E il mio stomaco? Lì c’è un bottiglione di Coca tiepida, scioglierebbe il marmo.

5 nomination agli Oscar? Le tette e le gambe della ragazzina hanno il loro perché, ma mi pare eccessivo per quanto sia un lavoro complessivamente decente. Tu non fai testo: a parte “The Simpsons Movie” (cit. Debasio anni scorsi) ti ho sentito criticare quasi ogni film partorito negli ultimi 50 anni. Finisci sempre lì, sei banale, comunque vuoi negare che sia una storiella abbastanza stereotipata; la famiglia che si spacca per un dramma improvviso, la terra ereditata che si deve vendere: l’eroe tra i due fuochi che si trova a comprendere realmente figlie, moglie morente e reale valore dell'eredità solo in procinto dell’abbandono. Esageri, lo sviluppo della trama è lineare e prevedibile ma è il modo in cui è stata raccontata che conta. Ah, allora ti riferisci alla storia del bastone e della carota; nel dramma ci metto una punta di ironia e nella commedia un po’ malinconia: Payne non ha inventato nulla. Hai ragione, ma se si sbagliano le dosi diventa una cosa inguardabile. Poi che mi dici della fotografia? Ti do atto che mi siano piaciute le immagini delle Hawaii uggiose e diverse dal solito. Payne per me fa troppi zoom con la cinepresa: in ospedale mi pareva di essere dentro i pori della pelle, ma ci sono un paio di inquadrature ben fatte. La scala dell’ospedale? Già, anche la spiaggia e soprattutto la corsa tragi-comica di Clooney! Fossi in lui avrei cestinato il ruolo solo per quei 30 secondi, ma devo ammettere che è stata una trovata geniale. Non mi citi i bermuda e le ciabatte dei milionari: sono loro i protagonisti del film. Cazzo, ma allora lo hai guardato per davvero; vorrei però farti tornare alla mente l'ultimo fotogramma al miele: stavi per vomitare anche tu, non negarlo. A me complessivamente piace. A me, tutto sommato, non dispiace.

“Gli Eredi” come titolo è centrato. Possiamo andare?

Sì, ci sono degli eredi ed è una parte importante, ma... Cristo santo non cominciare, non potremmo questa volta tradurlo semplicemente? Sì potremmo, ma io credo che il fulcro non siano tanto gli eredi, ma piuttosto l’incipit nel quale si afferma come sia un comune errore accostare le Hawaii ad una anticipazione del paradiso quando in verità così non è. Vuoi forse negare che sia palese che abbiano sbagliato a chiamarlo “The Descendants“: è fuorviante per il pubblico, che ne dici invece di “Paradiso Perduto“? Dico che sei ancora incazzato perché non sei riuscito a tradurre a suo tempo “Sideways” e ora ti vuoi rifare, ma se come al solito vuoi interpretare almeno lascia stare Milton, ti pare? Tu hai paura a toccare i titoli, lasceresti i dialoghi in lingua originale e daresti agli spettatori un vocabolario: troppo facile, noi dobbiamo aiutare il pubblico demente che va al cinema, già sono pochi. Davvero non capisco come tu faccia a non capire che "Gli Eredi" non renda l’idea di ciò che voleva trasmettere l’autore e di quanto sia poco appetibile. Stai delirando, io mi arrendo e vado al bar. Allora lo vuoi uno Jägermaister, cazzone? Se la smetti te lo offro. 

Un amaro, ma certo! Ce l'ho: “Paradiso Amaro”! Suona bene?
Sì capo, se non ci hanno fatto il culo con “Se mi lasci ti cancello”, non solo va bene, ma è perfetto.

Tra i tre ed i quattro pallini.

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