"Il sole nella pioggia, ovvero quel fenomeno naturale che nell'antico Giappone presagiva nefasti eventi o cambiamenti radicali"

Mi sono avvicinato a questa artista ascoltando le note introduttive di "Visioni", primo singolo estratto dall'album nell'ormai lontano 1987. Mi sono appassionato ad Alice per il modo defilato di gestire la sua carriera, le sue scelte musicali mai banali supportate da alcuni tra i migliori autori (di nicchia) della musica italiana. Svezzata dalla ormai pluriennale collaborazione con il Franco Battiato dei suoi primi albums, più delineati e concisi con un pop intelligente ma ormai un po' datato, Alice si affaccia ad una schiera di nuove collaborazioni e musicisti.
Per tracciare le coordinate dell'album Alice si avvale della collaborazione di alcuni tra i massimi esponenti della musica di avanguardia europea tra cui Richard Barbieri, ex Japan e attualmente in pianta stabile nei Porcupine Tree, Peter Hammill, S. Jansen e il nostrano Paolo Fresu che infonde in tutto l'abum l'aura magica della sua tromba. Affida la maggior parte delle composizioni a "Juri" Roberto Camisasca nel suo periodo più ispirato (uscito da poco dal suo ritiro a vita monastica durato 10 anni).

Il risultato di tali propositi è un'album intenso, avvolgente dove la delicata pioggia che ci oscura dal sole ci parla delle umane contraddizioni interiori ed esterne del nostro tempo, dalla libertà sognata "dell'erba che si muove al vento" alle nostre rotte segnate e cicliche in "Cieli del nord". Dalla nostra memoria perduta ma ancora viva negli anacoreti di "Visioni" alla ingenua semplicità de "Le baccanti" che lavano i capelli nel ruscello ignare che quella stessa acqua è solcata da sottomarini nucleari. L'eremita di un'altra dimensione spazio-temporale che si prostra ai piedi di un mondo ormai compromesso in "L'era del mito". A tracciare il sentiero di questa opera è la voce di Alice a tratti delicata e riflessiva, a tratti potente ed evocativa, che plasma ed assorbe l'energia creativa del magico ensemble musicale. Il risultato è uno dei pezzi di musica più belli e raffinati a cui la musica abbia dato la luce (e non parlo solo di musica "italiana") .

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