Glyn Thomas e Richard Woolgar, nella loro discografia hanno sicuramente un disco di Giorgio Moroder, uno dei New Order, qualcosa dei Depeche Mode, un Gary Newman per gradire e magari anche i Visage. Per non parlare dei Daft Punk... Magari ne hanno anche uno dei Placebo, cui hanno rubato Brian Molko (in cerca di idee nuove) nella sublime "Carbon Kid". Due anni dopo "B.A.S.I.C." esce questo "White Noise" un disco che ci riporta indietro nella solitudine che si pativa sotto alle luci al neon (scusa James Dean Bradfield se ti cito) delle discoteche della nosta adolescenza, quando per l'ennesima volta era andata male e non restava che sfogarci con "People are People", vedendo se magari l'ultima biondina, quella che nessuno voleva, con un colpo di coda ti avrebbe concesso almeno un minimo sorriso...Gli anni ottanta rivisti, senza quel guizzo di genio in più dei Daft Punk. Prendendo quel che resta degli ultimi anni novanta, mischiato in maniera scomposta. Un disco che non convince. Sembra che manchi sempre qualcosa. Da quello che si leggeva in giro mi aspettavo qualcosa in più...

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