The Fallen Empire non è un semplice album, esso non rappresenta solo un insieme di melodiche canzoncine veloci e fatte di metallo. Rappresenta invece un risvolto, o una mossa azzardata a una situazione musicale complessa, pur essendo un mediocre insieme di tracce semplici.
Chi ha detto che gli album che escono sul mercato devono per forza proporre del nuovo materiale e delle innovazioni a livello tecnico strumetale? Non può la band in questione proporre una raccolta di musica così come quella che piace a loro?

E gli Altaria, nel 2003 produssero "Invitation". Questo primo album non era proprio un Debut, in quanto vedeva come chitarristi Jani Liimatainen dei Sonata Arctica e Empu Vuorinen ai tempi dei Nightwish; ma anche Jouni Nikula cantante dei Requiem. Nacque quindi un cd creato grazie a diverse collaborazioni, una mossa commerciale che già da tempo in ambito metal andava di moda, ma mentre gli Avantasia riscossero molto successo, questi Altaria (il quale nome ricorda un Pokemon volante simile a un draghetto) cosparsero molte perplessità proponendo un heavy metal affogato nel pomp rock.
Per i vari finlandesi, questo risultato non portò a una sconfitta, in quanto ogni membro della band, nel bene o nel male suonava con gruppi più potenti e famosi, e solo un anno dopo Jani e Vuorinen, stavolta insieme a  Taage Laiho, un ragazzo obeso ma dotato di un'ottima voce per il power metal, proveniente da diversi progetti musicali tra cui Kilpi (famosi in Finlandia) e Hevinkelium, si riuniscono per fare degli Altaria un nuovo album stavolta più convincente.
Effettivamente "Destiny" riscuote più curiosità, tant'è che che tutta la band viene più volte considerata come una delle massime interpreti del Power Metal.
Poi per un pò di tempo chi si è visto si è visto. I Nightwish entrarono in un periodo di crisi mentre i Sonata Arctica si affermavano sempre di più come una delle migliori band di Melodic Speed Metal.

Arriva il 2006, Jani capisce che si trova davanti a una scelta, e decide di abbandonare gli Altaria per dedicarsi anima e cuore ai Sonata, al suo posto entra J-P Alanen proveniente da un promettente progetto che però durò poco, quello dei Celesty alla quale ho già dedicato una recensione.
Alla voce entra Taage Laiho, proprietario di una società in campo musicale e discreto cantante, che comprende la situazione e capisce che Altaria si è sgretolato e di esso ne rimane un progetto che si può mantenere vivo con la forza di volontà, ma assolutamente non può tramontare e affermarsi nuovamente. Come se non bastasse la band incomincia un Tour con Doro ma soprattutto come spalla ai Sonata Arctica, rappresentando in questo modo una sorta di Umiliazione interna.
Per fortuna non tutto è perduto, e Rowan Robertson (ex Dio) ci mette del suo, a seguire l'esempio è anche quel grand'uomo di Henrik Klingenberg, tastierista dei Sonata Arctica.

Il progetto che sembrava precipitare ebbe un rialzo sostanziale, e "The Fallen Empire" rappresenta una svolta degli Altaria, che stavolta abbandonano i caratteri dei loro conterranei Stratovarius per creare una figura musicale più simile alla filosofia degli Edguy.
Ecco a voi un Heavy Metal che và a pescare dalle origini anni 80 per prendere spunti da band come Accept e Helloween, ma anche da tutte le band preferite da Laiho come Wasp, Skid Row, Ratt, Queensryche e altri. Viene preso come soggetto principale il rock'n Heavy e a questo viene aggiunta la giusta dose di epicità tipica del power metal.
Tra i titoli consiglio l'ascolto dell'iniziale "Disciples" carica di epicità e un buon ritornello melodico, per poi arrivare a "Valley Of Rainbow" dove Laiho si impegna al massimo rivelandosi una voce da prendere di più in considerazione, la canzone sembra prendere parecchi spunti dagli Accept.
“Abyss Of Twilight” è una canzone tipica da Altaria alle origini, indice di un subconscio stimolo di voler proporre il genere amato se pur nascosto da varie influenze esterne. Ottimi assoli di chitarra e un chorus molto carino. Anche "Frozenhearts" molto bella e cadenziata, mistica e melodica ma nello stesso tempo carica forte ed espressiva. "Crucifix" che và a pescare molto dagli Helloween, soprattutto dal rapporto di ritmo della batteria in relazione alla voce adeguata.
"The Lion" è una canzone tipica di power melodico, carica di cori e carica di melodia guerriera. E' molto carina anche "Outlaw Blood" che alterna momenti di potenza a un ritornello malinconico ispirato a "I Want Out" degli Helloween.
Nel complesso non è difficile cogliere le ricadute e i momenti di vuoto, ma non è neanche difficile apprezzarne il lavoro. Morale: questo album è giusto, carino, simpatico e da ascoltare come svago, io ad esempio lo ascolto mentre gioco al pc.

Elenco tracce e video

01   Disciples (06:12)

02   Valley of Rainbows (04:21)

03   Abyss of Twilight (04:54)

04   Frozen Hearts (04:39)

05   Crucifix (03:27)

06   Showdown (03:38)

07   The Lion (04:57)

08   Outlaw Blood (04:12)

09   Chosen One (04:12)

10   Access Denied (05:20)

11   The Dying Flame (07:55)

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Altre recensioni

Di  STAYPOWER

 Questo disco power con i suoi ritmi e la sua durezza può portarvi veramente un gran bene interiore.

 Il tastierista è Henrik Klingenberg, quindi capirete che la band è decisamente nordica e precisamente finnica, e questo non può essere che una garanzia di qualità.