Don't judge a book just by the cover

Unless you cover just another

And blind acceptance is a sign

Of stupid fools who stand in line

(Sex Pistols – EMI)

E siccome mi illudo di non essere uno dei millemila idioti intruppati in fila per tre, lo scrivo chiaro e tondo, a scanso di equivoci: mica me la ricordo l'ultima volta in cui mi sono imbattuto in un album talmente bello, impacchettato in una copertina talmente orripilante da parere il peggiore dei bozzetti preparatori per «Acid Eaters» dei Ramones.

A proposito.

Del nuovo album di Amyl And The Sniffers puoi leggere dovunque, da Onda Rock a Indie For Bunnies, da Pitchfork a Rolling Stone, ed è tutto un florilegio di riferimenti dai Ramones ai Sex Pistols.

Ora, se un album lo puoi genericamente catalogare con l'etichetta “punk” non è però obbligatorio esporre sempre le immaginette sacre.

Per cui, lo scrivo e mollo subito la questione: «Comfort To Me» non ha nulla, ma proprio nulla, a che spartire né coi Pistols né coi Ramones e ce ne vuole davvero tanta di fantasia per tirarli in ballo; almeno, molta di più di quella occorsa a me per tirare i Ramones dentro ad una paginetta dedicata all'orchestra di Benny Carter.

E se devo fare un riferimento, o meglio due, per me questo disco è figlio di Cosmic Psychos e Warsaw – esatto, proprio quelli, quelli che nel breve volgere di una stagione mutano ragione sociale in Joy Division.

Punto e a capo.

Energy, good energy and bad energy

I've got plenty of energy

It's my currency

I spend, protect my energy, currency

(Amyl And The Sniffers – Guided By Angels)

Mica me la ricordo, seconda parte.

Perché mica me la ricordo l'ultima volta in cui ho provato altrettanto piacere a stordirmi con un album di rock'n'roll. O almeno ci posso provare, a ricordarmela, e di certo dev'essere stato quando avevo trent'anni di meno, azzardo «Give'em Enough Rope» dei Clash.

Ma nemmeno coi Clash c'entrano niente, Amyl e gli Sniffers.

Solo un altro capitolo della serie infinita «Play it fuckin' loud», inaugurata da un livido Bob Dylan e dai sodali della banda-non-ancora-Band nella notte di Manchester, il 17 maggio 1966.

Sono trascorsi 55 anni da quella prima volta ed alla ribalta torna una banda in grado di fare musica fuckin' loud per la giusta causa, dopo averne sentite personalmente troppe intente a fare musica fuckin' loud per la sola ragione di nascondere la propria insipienza.

«È un po' come se fossi una bottiglia di champagne: se di tanto in tanto non tolgo il tappo, potrei esplodere», parola di Amy Taylor, anima, corpo e voce.

I want to get out of here

I’m sick of looking at graffiti

On the walls of the grey walls, the city

(Amyl And The Sniffers – Hertz)

26 dicembre 2016.

Acquisto una copia di «Giddy Up» per la esorbitante cifra di 5,83 dollari australiani, solo perché Amyl And The Sniffers sono una banda di Melbourne e Melbourne non mi ha mai tradito.

Bastano pochi ascolti perché quei quattro – Amy, Bryce, Cal e Dec – diventino la banda del mio cuore.

Mica me la ricordo, parte terza.

Perché mica me la ricordo l'ultima volta che ho “vissuto” contemporaneamente con la banda del mio cuore. Perché forse non è mai accaduto.

Ci metto la mano sul fuoco che non scenderanno mai a compromessi, è ovvio.

11 giugno 2020.

Complice l'ingaggio con una major e gli ottimi riscontri dell'omonimo album di esordio, Amyl And The Sniffers partecipano al festival «Firenze Rocks», intruppati in fila per tre col resto di uno, in attesa del loro turno per salire sul palco e tirare la volata ai Green Day.

Ai Green Day.

Non se ne fa niente.

Ma se qualcuno mi chiedesse di mettere la mano sul fuoco per Amyl And The Sniffers, ci penserei su.

15 dicembre 2020.

I Viagra Boys pubblicano la loro versione di «In Spite Of Ourselves» di John Prine.

Con loro c'è Amy.

Ha poco senso, se non un senso commerciale, in fondo Viagra Boys e Amyl And The Sniffers sono intruppati in fila per tre nello stesso reggimento.

In ogni caso, io i featuring li detesto, a prescindere.

11 gennaio 2021.

Gli Sleaford Mods, pure loro intruppati nello stesso reggimento di Amyl And The Sniffers e Viagra Boys, pubblicano «Nudge It».

Featuring Amy Taylor.

Perché a quella che era – e lo sottolineo pure, era – anima, corpo e voce della banda del mio cuore e del mio cuore ha dato di volta il cervello ed al peggio non c'è fine.

Sarà vero che al peggio non c'è mai fine ma non per me, è finita.

7 luglio 2021.

Amyl And The Sniffers pubblicano «Guided By Angels», primo estratto dal loro secondo album.

Brano e video.

Nemmeno lo ascolto, nemmeno lo guardo.

Questione di principio.

Perché se ad Amy stanno stretti i panni che furono di Penelope Houston ai tempi degli Avengers e ne vuole seguire le orme, faccia pure, io non la seguo.

Perché mi illudo di non essere uno dei millemila idioti intruppati in fila per tre.

I distracted you with all of my bullshit

I covered myself in distractions

Colours and patterns, you couldn't see the real me

I wanna deceive you, you're stupid, I'm fast

(Amyl And The Sniffers – Security)

È il 28 luglio 2021 quando Amyl And The Sniffers pubblicano «Security», secondo estratto dal secondo album.

Brano e video.

Mi forzo per non ascoltare e non guardare, la famigerata questione di principio e l'illusione di non essere uno dei millemila.

Ostento indifferenza.

Almeno fin quando non mi cade l'occhio sull'anteprima del video, l'immagine di Amy intabarrata in un pesante giubbotto blu, il caschetto di capelli tagliati corti corti.

Sembra quella di «Giddy Up».

'fanculo a me, avvio il video.

'fanculo a me, Amyl And The Sniffers sono tornati.

Mica me la ricordo, parte quarta.

Perché mica me la ricordo l'ultima volta che una canzone di rock'n'roll mi ha talmente entusiasmato sin dal primo ascolto. O almeno ci posso provare, a ricordarmela, e di certo dev'essere stato quando avevo trent'anni di meno, azzardo «Alternative Ulster» degli Stiff Little Fingers.

Ma nemmeno cogli Stiff Little Fingers c'entrano niente, Amyl e gli Sniffers.

Perché quello che mi ha fulminato in «Security» è come sia possibile, così, spianare un brano che è tutto angoli e punte – batteria, basso e voce in prima linea, chitarra ossessionata di retrovia, l'ambientazione al tramonto in un cimitero in rovina, Amy mai così spiritata, alle soglie della nevrosi – e farlo diventare un brano da cantare a squarciagola e da respirare a pieni polmoni, metà Warsaw, metà Sunnyboys.

Però, almeno una cosa la ricordo, ed è un video amatoriale, protagonisti Amyl And The Sniffers, una delle loro prime uscite ufficiali, intenti a suonare «Alone With You» dei Sunnyboys.

Del nuovo album di Amyl And The Sniffers puoi leggere dovunque, da Onda Rock a Indie For Bunnies, da Pitchfork a Rolling Stone e, per come la vedo io, è ovunque un florilegio di stereotipi e banalità.

Però, su una cosa sono tutti concordi, che «Security» è un brano inaudito.

Freaks to the freaks to the freaks

To the freaks to the front

If they don't like you as you are

Just ignore the cunt

(Amyl And The Sniffers – Freaks To The Front)

Allora.

Amyl And The Sniffers non hanno nulla da spartire con:

  • Sex Pistols

  • Ramones

  • Clash

  • Stiff Little Fingers

e se ne hai di più, metticili, non hanno nulla da spartire nemmeno con loro.

Nemmeno con Amyl And The Sniffers del 2019, meno che mai con quelli del 2016.

Solo, tiro in ballo i Clash una seconda volta e perché un'altra cosa me la ricordo, per azzardare che l'evoluzione dall'esordio omonimo a «Comfort To Me» ha una sola pietra di paragone, ed è il passaggio da «Give'em Enough Rope» a «London Calling».

Perché anche gli Husker Du a «Warehouse: Songs And Stories» ci arrivano in diverse tappe.

Cazzo è? si chiedono esterrefatti nel 1979 alcuni di quelli che hanno in mano la loro copia fresca di stampa di «London Calling».

Cazzo è? si chiedono esterrefatti nel 2021 alcuni di quelli che hanno in mano la loro copia fresca di stampa di «Comfort To Me».

Cazzo è? in fondo in fondo mi chiedo anche io, solo alcuni mesi fa.

Adesso ho la risposta.

Sono i featuring coi Viagra Boys e gli Sleaford Mods.

Sono i mesi spesi a girare l'Australia coi Cosmic Psychos.

Sono le prime stentate esibizioni in cui Amyl And The Sniffers hanno il coraggio e l'incoscienza di trattare la “materia Sunnyboys”.

Senza tutto questo ieri, oggi niente «Guided By Angels», niente «Security», niente «Hertz», nessuna transizione.

Complicated, I am human

But I can't deny it no more

Wish I could love me for all of my flaws

Like I love you for all yours

I'm grabbing your hands in the darkness

Night walking back to your place

But I can see you see through me

Thank you for carrying all of my weight

(Amyl And The Sniffers – No More Tears)

Cazzo è? si chiedono esterrefatti nel 1979 alcuni di quelli che hanno in mano la loro copia fresca di stampa di «London Calling», dopo le prime note di «Hateful».

Cazzo è? si chiedono esterrefatti nel 2021 alcuni di quelli che hanno in mano la loro copia fresca di stampa di «Comfort To Me», dopo le prime note di «No More Tears».

Perché i “nuovi” Amyl And The Sniffers, quelli di «No More Tears», sono il punto di «Comfort To Me».

Dice Dec, «Per comporre questo brano mi sono ispirato ad un album di Gene Clark degli anni '70 che amo in particolar modo, si intitola “No Other”, ovviamente non ha nulla a che fare col punk, nemmeno col rock. Mi sono limitato a suonare quella musica con tempi più veloci».

Amy si guarda dentro, si volta indietro, poi fissa lo sguardo davanti a sé, modifica il tono della voce.

Dec modifica i tempi, Amy i toni: sembra tutto così semplice e magari lo è davvero, fatto sta che il brano in questione vale appieno «Security».

Vale lo stesso per «Maggot».

Vale a maggior ragione per «Knifey».

Felice di aver avviato la visione di quel video, due mesi fa.

And after all this

Won't you give me a smile?

(The Clash – London Calling)

Obbiettivamente, sarebbe il minimo.

Al massimo, neanche oso pensare.

She's ten out of ten

You're so so

You think you can fuck with her?

Hell no

(Amyl And The Sniffers – Don't Need A Cunt)

Comunque ci ho provato, tolgo il disturbo, ciao.

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