Continua la collaborazione tra Andrea Biscaro e i tipi della Brè Edizioni, tramite il loro marchio Eroscultura che si occupa di narrativa erotica di qualità. In FFF – Foot Fetish Flowers l’autore inventa una storia, breve, che si suddivide in 5 momenti o episodi: corsa in spiaggia, cena con le amiche a base di pollo, incontro al bar, intermezzo poetico e cruda realtà (così li ho battezzati).

Il libro, è il secondo di Biscaro che leggo della produzione erotica, mi pare appartenga inoltre a un genere che flirta con la sceneggiatura tipica del fumetto, ove anche in questa arte il nostro vanta albi di tutto rispetto.

Ciò che mi piace di più di questo libro sono: la brevità (non fine a sé stessa), entro cui il romanzo deve trovare una sua forza e caratura al fine di catturare l’interesse nel minor spazio, inducendo così lo scrittore a ingegnarsi nel costruire scene e trovate - qui si aprono a noi come pop-up virtuali concatenati, in vista di fornire spessore al plot - che devono spingere al massimo per circuire e sedurre il lettore.

Il secondo punto di forza è costituito dalla costruzione del personaggio principale, Sabrina, la nostra eroina. Ho gradito molto le diverse sfaccettature incontrate e segnatamente la parte relativa al suo mondo interiore, quindi i suoi pensieri, che trovo si specchino sovente in quelli fisico-spaziali, cioè nei luoghi che la circondano e che animano le scene, intinte persino nel profondo rosso.

In particolare, tale compenetrazione offre uno spaccato di realtà (cioè, la fiction narrativa) inserita in un’altra percettiva degli ambienti immaginativi, come fossero anima e corpo che nella storia respirano contemporaneamente, convivendo in un collage onirico di momenti, probabilmente strappati alla percezione dei ricordi dell’autore, definendo uno stato emotivo straniante dal sapore metafisico/cinematografico. Una zona rarefatta che induce a tornare con la mente alle atmosfere di Antonioni, di Conrad.

La modella e influencer, Sabrina Laurenzana, si presta a collaborare con Andrea Biscaro (come nel precedente Ai tuoi piedi, sempre per Eroscultura, 2021) e a dare immagine concreta alla protagonista dei 5 episodi. Grazie al QRCode inserito nel libro è possibile godere di 17 fotografie a colori che la ritraggono nel suo splendore sexy and fetish!

Per terzo vorrei soffermarmi sul punto eros. Andrea Biscaro infonde carnalità e libidine ai personaggi, soprattutto alla starring Sabrina, stella social del foot fetish, quanto alle situazioni limite in cui lei incappa, per vocazione e per missione, generando brama di sensualità ed esplicità femminilità. “La voce mi scava dentro come un cazzo supplementare. Mi offro a lui, completamente. Come un’ostrica spalancata al sole”; “Bevo a fiotti, a sazietà, mentre ho ripetuti orgasmi che m’infradiciano gli slip. Sento il mio succo che cola giù, lungo le cosce. Giù, lungo le caviglie e sui miei piedini. Arriccio le dita. Tendo gli archi. Trangugio.”. Toni anche black humor e splatter (vedi pure l’episodio dove appare Checco!) non sono assenti, emergono situazioni paradossali, surreali, fantascientifiche e futuristiche; la carne al fuoco è tanta eppure ben frullata in un long-drink decisamente misurato, sorprendente nel gusto, variegato; altresì ricco di suggestioni piccanti, intime e sensibili.

Attraverso Sabrina cogliamo spunti non soltanto erotici: il femminismo batte cassa, ugualmente la visione dell’amore, letta alla luce dell’intrusione nella sfera sensuale e affettiva delle ‘macchine androidi’; quindi il desiderio di una dimensione che sia reale gratificazione del rapporto amoroso ideale, inerente al corteggiamento e avverso a quelle dinamiche viziate che sembrano collocate ormai in un futuro giunto alle soglie della conformità della dimensione androide, al punto di inaridire la magia (vagheggiata, perduta) che deve scattare tra due persone. Sabrina sospira altre modalità di relazione, benché sia presa dal dilemma confortante del successo virtuale.

Nel mezzo della storia FFF – Foot Fetish Flowers, fantasmagorica a livello scenico, sensoriale e narrativo, si inserisce addirittura un poema - e qui non manco di annotare la vena ispirata che appartiene allo scrittore, confermata sia come autore di testi poetici che in veste di songwriter col duo Secondamarea - eccitante, sensuale, con accenti pornografici. Un intermezzo che allunga lo stato di attesa, carico di prorompente desiderio, nato dall’incontro tra un uomo e una donna e dipanato dalla concupiscenza, dibattuto da quell’afflato prolungato nell’eccitazione montante ed enunciato dalla calma felina (o ferina), ove spazio e tempo sottendono a una parentesi infernale di coinvolgente passione dai risvolti misteriosi. E i sensi battono a tamburo le loro istanze, proiettandosi e dissolvendosi chissà dove.

La penna è minimale, provocante, tagliente, e il testo non privo di goduria e di curiosità.

Dietro di me non lascio nulla, se non la sensazione di un sogno vibrante. Non c’è nessun buco sulla spiaggia, nessuna trappola. Nessuna corda, anche, ovvio. Forse nessun uomo invisibile. La fantasia di noi donne è strabordante, l’ho sempre detto. Quando ci masturbiamo, immaginiamo cose stupefacenti, mirabolanti. A volte una scopata fantasticata è meglio di una scopata reale”.

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