Audite, poverelli.

Siamo nel 2000, anno giubilare. Il menestrello italiano incontra il giullare di Dio e si innamora della sua filosofia (fatta di rispetto per la bellezza del creato) che lo porta a diventare, poeta, cantante e santo; così saccheggia le Fonti Francescane e mette in musica i versi di Francesco (Cantico delle creature, Audite poverelle, La regola) e episodi della sua vita, così come sono narrati dai suoi contemporanei (Il sultano di Babilonia e la prostituta, Il lupo di Gubbio, Il trattato dei miracoli, Nelle paludi di Venezia, e gli altri brani) e da Dante Alighieri (è musicato il canto XI del Paradiso della Divina commedia).

Branduardi, studioso di musica antica e popolare, per l’occasione rilegge temi medievali e rinascimentali di varie culture, a testimoniare l’universalità del messaggio francescano. Il prodotto è un CD raffinato, ma popolare, la cui bellezza è compromessa solo da un packaging inadeguato. Le collaborazioni sono tutte importanti: Franco Battiato è voce solista ne “Il sultano di Babilonia e la prostituta”, in cui un’orchestra di organetti e percussioni (La Viola) trascina il brano in un ritmo incalzante e festoso; la Nuova Compagnia di Canto Popolare canta in “Audite Poverelle”, ripetendo l’accorato invito di Francesco “Vivate sempre in veritate e in obbedienza moriate”; i Madredeus, con la bellissima voce di Teresa Salguerio, intervengono nel brano intitolato“Nelle paludi di Venezia Francesco si fermò per pregare e tutto tacque”; i Muvrini cantano ne “La morte di Francesco”, mentre la musica del salmo finale è scritta e diretta da Ennio Morricone. Un concentrato dello spirito francescano che rivive attraverso il linguaggio originale delle Fonti Francescane, solo lievemente adattato a fini musicali.

La voce di Branduardi è l’unica voce italiana che riusciremmo ad associare a Francesco d’Assisi. Gli arrangiamenti si avvalgono di strumenti essenziali: chitarre, violino, flauto di pan, percussioni. Gli interventi degli ospiti contribuiscono a ricreare uno spirito “corale”, quasi comunitario. L’ascolto è una bella esperienza musicale e spirituale. Chiamala “perfetta letizia”.

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