Spirit They're Gone, Spirit They've Vanished.

La saga degli Animal Collective comincia proprio da qui. Un revival psichedelico di rara bellezza ed efficacia, ponte perfetto tra la psichedelia di ieri, di oggi, di domani. Beach Boys, Barrett, Flaming Lips le influenze riconoscibili, prese e frullate tra loro e dalla quale il Collettivo attinge alla ricerca del viaggio perfetto, dell'esperienza celebrale per eccellenza. Avey Tare (David Portner) e Panda Bear (Noah Lennox) le menti che si celano dietro al progetto, ragazzi di Baltimore che proprio tra i boschetti di provincia hanno partorito i primi segni della loro arte: anarchia, primitivismo, LSD. Vagonate e vagonate di LSD, tratto caratteristico di una spiccata attitudine freak impersonata con classe infinita e pacata nostalgia, al quale il duo mai rinuncerà, e che ne caratterizzerà l'ascesa negli anni.

L'album è un manifesto complesso ed eccentrico della loro arte. Un folk-elettronico a tinte psichedeliche dove la sperimentazione è continua e costante, non ha paura di divenire portante e prendere il sopravvento sulla melodia. Riverberi elettronici danno il là al primo pezzo, "Spirit They've Vanished", un lungo e tormentato fischio ipnotico che segna l'inizio del cammino, il percorso alla ricerca del nostro essere più recondito. In "April And The Phantom", forte di una elegante coda elettronica e tribalismi concitati, si concretizza lo spirito giocoso, ancorato ad un desiderio eterno di giovinezza, che non si cura dello scorrere inesorabile del tempo, ma se ne prende gioco. C'è il carillon impazzito di "Penny Dreadfuls", la toccante "Chocolate Girl", lunga e coinvolgente elegia al pianoforte di Avey Tare, e la migliore del lotto, "Everyone Whistling", otto minuti di crescendo ritmico, lambiti da un clima magico e irreale. Pura estasi, risveglio dei sensi, benessere, presa di coscienza di noi stessi in un mondo fantastico in cui sognamo di identificarci. Il fascino dell'innocenza. Innocenza che non è ingenuità, ma è innocenza consapevole di essere tale. Innocenza che guarda oltre il presente, ci guida verso lidi mai visti prima, è padrona della nostra immaginazione, colora il mondo. "Bat You'll Fly" è una festa di emozioni. Gli invitati non sono invitati qualsiasi. Al party prendono parte gnomi, fate e folletti, celebriamo nel loro mondo fantastico il distacco momentaneo dal nostro. Una dimensione totalmente nuova. Lo capiamo definitivamente quando parte "Someday I'll Grow To Be As Tall As The Giant", il distacco psichico e temporale per eccellenza. Campanelli, suoni spaziali, vocine irritanti. Definitivo abbandono.

L'ultima traccia, senza titolo, è un lungo tour de force che pian piano ci riconduce alla vita, quella che sappiamo per certo non sarà più come ricordavamo. Il nostro viaggio è finito, per gli Animal Collective è probabile non cesserà mai.

Carico i commenti... con calma