"Ecco, fammi vedere un po' che ne pensano gli altri di sto album atipico e particolare, fammi dà n'occhiata veloce a debaser....M****** non c'è!" Era questo uno dei tanti pensieri che mi giravano x la testa, e che mi hanno spinto a scrivere una recensione di un album che, pur non essendo un capolavoro assoluto, merita davvero tanto. Atipico, appunto. Come la band che l'ha composto e che insieme a poche altre (Voivod, Megadeth) ha saputo ritagliarsi uno spazio rilevante e uno stile unico nel thrash, genere che, tolti questi esempi, vede innumerevoli esemplari di band pseudo- sataniste (non vorrei sconfinare nel death) che si plagiano a vicenda e si ripetono all'infinito mostrando musiche riff sempre uguali a se stesse. La particolarità della band di Waters risiede sia nel suo essere volutamente progressive, sia nell'uso delle terzine, negli innumerevoli cambi di tempo, che nella sovrapposizione di chitarre acustiche e distorte, che (ed è questa la caratteristica fondamentale del technical thrash) nell'uso di più riff nella stessa strofa ...

Passando all'album è doveroso segnalare i progressi compiuti rispetto al precedente alice in hell. Oltre al cambio di formazione, vi è un cambiamento nel missaggio del suono delle chitarre che vede un abbassarsi del livello di overdrive a favore di una ricerca melodica che diverrà una costante negli altri album a venire (vedi King of the Kill). Il prologo "The fun palace" vive di tutte queste caratteristiche. Si apre con un riff in ottave molto trascinante, mostra poca influenza thrash, specie nei cambi di tempo molto frequenti e nell'incastonatura dei riff che sembrano creare un vortice senza uscita... gli effetti della droga, appunto, che il singer metaforicamente paragona a un palazzo dei divertimenti senza uscita... Il brano si chiude magnificamente in fade out e segue la traccia "Road to ruin" che è già diverse spanne sotto la prima; notevole la prova vocale che si lancia in piacevoli dissonanze, peccato che musicalmente sia abbastanza stereotipata. "Six and Sevens" incede in modo molto simile, marziale nel ritornello, e appunto vive dei medesimi difetti perché di originalità è molto vicina allo 0. Con "Stonewall" arriva finalmente un brano con diverse influenze hard rock e progressive specie nell'alternanza fra strofa e arpeggio, accordi eseguiti prima normalmente, poi in palm mute...e un testo notevole e toccante sui disastri ambientali provocati dall'uomo che si ripercuotono su lui stesso "Stonewall-can't we see, we are our own worst enemy". La title track è un capolavoro...pur continuando la saga cominciata con Alice ( delle bambine psicopatiche se così si può dire), il brano dedicato alla vera storia di Claire (costretta a vivere in una soffitta) si mostra nettamente superiore già nel riff iniziale con una serie di accordi in quinta che verranno ripresi dai dream theater. Epico e commuovente continua con quello che sembra il racconto di un cantastorie sostenuto in modo magistrale da un paio di riff melodici nella prima parte, che entrano di diritto nel valhalla del metal... ed è, in fondo, un raro esempio di musica a livello generico senza etichetta di canzone metal e punto. In parole povere potete odiare il metal quanto volete, questo brano vi piacerà comunque. "Imperilled eyes" tenta un approccio non lontano da quello dei primi brani... più che altro si solleva dal livello mediocre di questi per una ricerca psichedelica nella parte centrale che culmina in una turbina di scale a velocità estrema, il brano tuttavia è orecchiabile. "Kraf dinner" è il 4° e ultimo pezzo artistico del disco; gioca con l'hardcore, vocalizzi estremi e ironici, e simpatiche vocine di sottofondo... unico... Gli ultimi 3 brani sono purtroppo da riempitivo. "Phantasmagoria" inizia con un noioso girigogolo di chitarre interminabile, poi il coro del ritornello riesce a rovinarla del tutto.Per "Reduced to ash" vale lo stesso di Road to ruin e gli altri; e "I'm in command" tenta di chiudere, ed è notevole, in stile Metal Militia.

Mi scuso per aver usato, abusato forse, di alcuni termini tecnici, ma chi scrive è un chitarrista.

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