Ritengo che gli "Anthrax" siano stati uno dei gruppi più sottovalutati e incompresi del panorama thrash-metal anni '80/'90. Per questo ho preso a pretesto uno dei pochi loro album non ancora recensiti su questo sito, pur di parlare di loro. "Stomp 442" è infatti a mio avviso dei loro 9 album il quarto in ordine di "bellezza-acustica", ma decisamente troppo bistrattato e criticato all'epoca della sua uscita. E' tempo di rendere il giusto onore a tutta la discografia di una band che ritengo abbia dato tanto al metal, e che ha parecchio influenzato altri gruppi ben più noti e famosi. Direi che per coloro che proprio non li conoscono sia utile un piccolo "excursus" sulle loro origini e la loro storia.
Come quasi tutte le band di lunga vita (1982 - oggi) anche gli Anthrax hanno i loro leaders. Nello specifico due; uno più icona e capo-carismatico, Scott Ian (chitarra ritmica), l'altro più dietro le quinte ma altrettanto importante; Charlie Benante (batteria). Il primo figlio di immigrati ebrei, e l'altro di immigrati italiani, coscritti del '63, i nostri si trovano a crescere insieme nel peggior Bronx della New York tutto mafia e omicidi degli anni'70. I due amici iniziano suonando sulle navi per turisti che fanno il giro intorno alla statua della libertà per sbarcare il lunario. Presto sviluppano però uno stile molto personale (e molto violento) nelle cantine in cui muovono i primi passi. E' musica che sà di rabbia repressa, di calci e manganelli presi in bocca, di insulti razziali e di torti subiti. Nel 1984 il dinamico-duo dà alla luce il primo album "Fistul Of Metal", con un chitarrista solista anch'esso del '63, Dan Spitz (ma dal "pedigree" già famoso). E' il fratello di quel Dave Spitz, bassista dei Black Sabbath, che all'epoca già facevano furore. Assoldano un urlatore del quaritere, tal Neil Turbin (davvero pessimo) alla voce, e il talentuoso bassista tal Dan Lilker (che formerà i "tremendi" Nuclear Assault). E' un album grezzo, immediato, registrato senza soldi, obbiettivamente brutto! Charlie, la vera mente del gruppo, porta quindi in dote suo cugino, Frank Bello; uno "scugnizzo" dell'85, che inizia in quegli anni a suonare il basso jazz e soul in alcuni night del quartiere. Silura "l'urlatore" Turbin e scova un signor cantante ossia il mitico Joey Belladonna, figlio di siciliani doc da poco trasferitisi in città, e con parecchia esperienza da "pub-bands" alle spalle. Finalmente nascono così i veri "Anthrax", che resteranno con questa line-up sino al 1992.
In 8 anni sforneranno ben 4 album, 1 raccolta, 1 ep e 1 live! Dei 4 album (in ordine): Spreading The Disease, Among The Living, State Of Euphoria, Persistance Of Time è difficile fare una classifica. Personalmente il mio preferito è l'ultimo dell'era di questa line-up, ossia "Persistance of Time"; mentre quello che mi piace meno è senza dubbio "State of...", che è però il più famoso."Spreading" e "Among" però hanno forse una maggiore importanza, perchè influenzeranno e non poco tutto il movimento Thrash degli anni '80. "State of Euphoria" è scadente, sente molto l'influsso del glam e dello street che imperversano in quegli anni (1988), ma contiene il loro singolo più famoso di sempre ossia "Anti-Social". Grazie al successo di questi 4 album, gli Anthrax entrano così a far parte nei primissimi anni'90 dei "Big Four" del thrash metal. Una tetrarchia composta anche da Metallica, Megadeth e Pantera. Quattro bands molto diverse tra loro in realtà. Dei 4, gli Anthrax sono sempre stati i meno famosi, quelli che riempivano meno gli stadi, ma anche senza dubbio i più veloci ed i più coerenti. Non hanno mai "ecceduto" (vedi Mustaine, Hetfield e Anselmo). Si sono mantenuti "sani", con il loro piccolo seguito di fans fedeli e pronti a tutto per loro. Sino al fatidico 1991. Esce "The attack of the killer B'z", un EP fortemente voluto dalla casa discografica x fare cassetto e sfruttare il grande momento della band dopo il successo di "Persistance", e del relativo tour mondiale di spalla agli Iron Maiden (visto a Milano, ex palatrussardi, 1990 e... mamma mia! Conservo e lecco ancora una cicatrice). E' una raccolta carina di B-sides, covers e cacchiate, ma contiene anche la track "Bring The Noize" suonata assieme ai Pubblic Enemy. Il singolo sfonda ogni classifica planetaria, l'EP vende più di molti precedenti album, gli Anthrax tornano subito in tour prima con gli stessi "Public", e poi in tutto il mondo con gli "Slayer".
1992, gli Anthrax sono all'apice del successo e pronti ad entrare in sala incisione per il loro sesto album, ma qualcosa si rompe. Belladonna non è d'accordo con il cambio di sonorità verso lo speed-rock/croos-over voluto da Ian e Benante; lascia il gruppo di botto! Lui non è mai stato il leader. Discreta voce, ma "sfigato", brutto, poco front-man, viene così presto rimpiazzato dal (bravissimo ma) diversissimo John Bush, ex "Armored Saint". Tecnicamente di molto superiore a Belladonna, con lui la band incide nel '93 "Sound Of White Noise". L'album segna un netto cambio rispetto alle produzioni precedenti. Sono d'altronde gli anni del grande successo del Black Album, e di tutto il moviemento Grunge di Seattle. Ian e Benante temono di rimanere incastrati in un genere ormai considerato obsoleto e scelgono così di scrivere un album sempre molto veloce e "tirato", ma con suoni più rock, voce meno squillante, batteria più quadrata. E' un album in cui in realtà i 4 singoli sono a mio avviso molto belli, ma viene stroncato sia dalla critica che dai fans. Il risultato è che anche Spitz lascia la band. Gli Anthrax, (seguendo l'esempio dei Def Leppard) decidono di non sostituirlo. Charlie è oltre che un buon batterista e maggior compositore, un polistrumentista e in "Stomp 442" scrive e suona tutti gli assoli di chitarra al posto di Spitz, che verrà sostituito (in sua speranzosa attesa di ritorno) solo live da mercenari e roadies vari.
"Stomp 442" esce nell'autunno del 1995 con (a mio avviso) una delle copertine più belle della storia della musica! Un fantastico esempio di arte moderna firmato Storm Thorgerson (vedi copertine Pink Floyd, Peter Gabriel, Audioslave), che visualizza in un solo colpo il degrado della civiltà di fronte alla forza dell'uomo come mammifero ancestrale. L'album sarà un flop commerciale totale! A mio avviso è invece un bell'album. Si apre con uno dei pezzi più "damn-fucking-metal" della storia: "Random Acts Of Senseless Violence", che non sarà nemmeno un singolo. 4 minuti di pogo senza fiato. Si passa poi a "fueled" e "King Size", bei pezzi tirati e schitarrati. Ma non voglio fare il solito tedioso elenco di tutti i brani cazzo! Andatevelo a sentire e basta, a mio avviso a chi piace pogare ed il metal veloce piacerà molto. Mi permetto solo di sottolineare il singolo "Nothing" e la n.8 "American Pompei", due pezzi davvero spacca-ossa ma di qualità. In questo album finalmente John Bush non è più un corpo estraneo alla band. Partecipa attivamente agli spartiti dei brani, che sono quindi pensati per la sua voce e non per quella di Belladonna. Jan ha un suono di chitarra molto meno thrasher ma cmq cattivo. Pastoso, saturo, quasi punk. Frank Bello da il meglio di sè (non molto in realtà) con slap qua e là, ma seguendo al solito bene la batteria di Benante che seppure non più indemoniata di doppia cassa come agli esordi, picchia sui rullanti con foga inaudita. Se vogliamo degni di nota per fantasia e coraggio anche i rari e brevi sui assoli alla chitarra solista.
Insomma a mio avviso un album da 7 pieno, seppur privo di grandi vette di virtuosismo (come un po tutta la produzione Anthrax). Da qui in avanti putroppo, i nostri newyorkesi sfoggeranno "Volume 8" e "We've Come For You All", due album anonimi e privi di quella grinta tipica degli esordi. Nel 2003 l'abbandono di Bush e la fine della vena propulsiva degli Anthrax. Li ho rivisti ultimamente nel 2005, e poi nel 2006 suonare con la vecchia line-up solo i pezzi dei primi 4 album al "live" vicino a Brescia, e devo ammettere che mi hanno pure fatto un pò pena stile balene sulle spiagge. Spitz si è dato agli ormoni in palestra ed esplode! Belladonna dimostra tutti i sui 47 anni povero cristo, e non ce la fa più coi do di petto; gli altri 3 ci stanno ancora dentro ma sembrano consci del loro "giurassicismo", e cavalcano la flebile onda lunga di un genere che ormai ascoltiamo ancora solo noi 30/40enni.
Che dire, una fine parecchio sadness e ingloriosa, segnata da tanti e troppi live e raccolte uscite negli ultimi anni x poter andare quantomeno in pensione con un cottage nel Connecticut e una Mustang cabrio nel garage. Eppure... grandi!
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