Stati Uniti D'America. Molti lodano questo paese e pensano che sia perfetto, soprattutto gli Americani che, come noto, hanno un grande spirito patriota. Ma il paese non è perfetto, anzi. Da tempo diversi personaggi denunciano problemi evidenti, ma non sembrano essere ascoltati.
Molti gruppi musicali soprattutto nella scena Punk e Hardcore fanno musica che critica pesantemente il paese, musica spontanea all'insegna della libera espressione. Gli Anti-Flag sono tra questi gruppi e tra i più recenti difatti producono dischi solo dal 1996.
"The Terror State" esce nel 2003, ed è considerato da molti il loro album migliore. Il disco è molto equilibrato tra brani di ispirazione hardcore punk e altri più semplici, ma che non sfigurano affatto. La prima traccia "Turncoat" è più melodica e semplice rispetto ad altri brani dell'album ma è comunque un pezzo di facile ascolto che entra subito in testa. "Civil servants fall in line for you /Too brainwashed to see the truth/You use anyone you can! "Post-War Breakout" alla traccia numero 3 è forse la più particolare e meditata del disco dove figurano un ottima linea di basso. Subito dopo, l'interessante intro di "Sold As Freedom"ci spinge a un lato più incisivo dell'album ma con "Power to the Peaceful", traccia numero 5 si ritorna ad una maggiore facilità d'ascolto. Alla traccia numero sette si torna ad una ritmica più incisiva con "You Can Kill The Protester But You Can't Kill The Protest" con ottimi riff di matrice Hardcore Punk. Ritmiche piuttosto aggressive si sentono ancora in "Wake Up!". Woke up from your American dreams /To be surrounded /Surrounded in flames!. Alla posizione numero tredici si trova un brano tra i più famosi della band "Death Of A Nation", il brano più aggressivo dell'album, di breve durata che fa saltare in mente il primo Hardcore Punk. Con "Operation Iraqi Liberation(O.I.L)" le acque si calmano un po' ma il pezzo è comunque tra i migliori del disco. L'ultima traccia "Fuck The Flag" dalla durata di 54 secondi porta subito alla mente gruppi come Minor Threat e Black Flag tanto è aspra e diretta.
Alla fine, i molti che considerano questo CD il migliore della discografia degli Anti-Flag hanno ragione, è il più equilibrato, il più diretto, il migliore insomma.
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