Presentarvi il primo Full-lenght di Anti è come descrivere qualcosa da cui è difficile scappare, una spirale che dopo averti catturato ti risputa fuori malconcio e segnato, sto parlando della depressione e di tutto ciò che essa comporta. È proprio essa il tema principale di ogni song scritta dall'artista tedesco Anti che si avvale della collaborazione di Krieg come vocalist.
Infatti si tratta di un progetto portato avanti dalla mente di Anti che è l'unico compositore e l'esecutore di ogni brano. Parliamo di tracce che non lasciano un secondo di riflessione a chi le ascolta, ma che allo stesso tempo contengono la riflessione stessa sul male e sulla disperazione ricreata perfettamente dall'autore il quale con riffs semplici ma ipnotici scava nel profondo dell'animo trovandoci solo sofferenza e "malus vivendi" tanto che la soluzione a tutto pare ovvia: il suicidio.
La batteria invece spara raffiche col pedale pur rispettando ilritmo di un black metal depressivo. Ci troviamo così di fronte a 6 brani che risultano andare in ordine decrescente per velocità ma che aumentano la loro espressività ed emotività coinvolgendo sempre più l'ascoltatore anche grazie a Krieg e la sua voce graffiata e graffiante, un "harsch voice" simile più ad un lamento di paura e rassegnazione.
Forse un'album ancora acerbo: in certe parti forse un pò troppo ripetitivo, ma perderebbe di efficaia a mio parere senza i suoi toni riproposti all'ininito, (senza peraltro mai annoiare o fare perdere il filo conduttore) esaurendo la sua espressione drammatica e tralasciando quel fondamenale senso di isolamento e di spirale opprimente che è la depressione.
Un album probabilmente solo per chi può capire il genere o chi certe situazione le ha provate dentro e così ne riesce a trarre il vero senso, cogliendo ciò che veramente Anti ci vuole spiegare con la sua musica. Se ho parlato più di teoria che di pratica (tecnica e composizioni) è prorpio per favorire chi leggerà questa recensione a carpire il suo concetto cardine e apprezzare il risultato finale del Cd.
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Altre recensioni
Di deathinaugust
"Anti è il verbo di questo vuoto interiore."
"Fare qualcosa di rivoluzionario è un'utopia. Anche a livello tematico è stato toccato ogni estremismo possibile... 'The Insignificance Of Life' passa oltre queste considerazioni imponendosi come un lavoro fantastico."