Non pensavo che avrei fatto una tale fatica a parlare di un eventuale nuovo disco di Aphex Twin. Conoscendo il personaggio in questione, io come molti non pensavo nemmeno che ne sarebbe mai uscito un altro. Il che credo sia sintomatico dell'ondata di riverente commozione che ha seguito l'uscita di questo disco. Ma questo è anche il motivo per cui questa "gentile concezione" sia finita per deludere moltissime persone. Quello che avete letto di questo disco finora, se vi è capitato di farlo, è tutto vero. Si, suona per lo più come un incontro tra gli Analord e il progetto The Tuss, con qualche sprazzo spastico di Drukqs e lievi accenni al mood di Selected Ambient Works 85-92. Oh guarda, c'è pure un pezzo di techno ignorantissima che potrebbe essere uscito dal repertorio dei "Classics". Per farla breve, la conclusione inevitabile che se ne può trarre è che questo disco suona come Aphex Twin e nient'altro, nulla di veramente nuovo o rivoluzionario (cosa ribadita peraltro dallo stesso autore in una recente intervista) ma nondimeno di grandissimo spessore complessivo. Certo di acqua sotto i ponti, dai tempi del bistrattato Drukqs, ne è passata fin troppa. La musica elettronica vive per lo più di fisicità e di stimoli sensoriali molto forti e sempre nuovi. In questo genere l'enfasi è posta, prima che nella composizione vera e propria, molto più nella ricerca ingegneristica del perfetto sound sbudellacervelli. Ma l'Aphex Twin "pubblico" si è rivelato, sulla lunga distanza, molto diverso da uno uno scultore del suono con velleità musicali. E in quanto a ricerca sonora, in verità esistevano già all'epoca alcuni artisti più validi e "seri, ma oggi molti altri lo hanno raggiunto e sorpassato. Mr. Twin da almeno dieci anni, ovvero dall'uscita degli Analord, The Tuss, e ora con Syro, sembra essersi invaghito tanto delle macchine da esserne diventato quasi un'estenzione biomeccanica. Syro è stato composto in sei studi diversi (allestiti da lui stesso) e con una mole di hardware e strumenti analogici semplicemente impressionante, ma il risultato finale sembra restituirci - incredibile a dirsi - uno degli album più coesi che abbia mai prodotto, cosa di cui peraltro sembra essere quasi dispiaciuto.

"it's probably good (for the album), but it actually makes me think I'm pretty shit" 

L'innovazione sonora e la variazione di timbro tra i vari pezzi, sono così sottili da essere quasi inesistenti, e a quanto pare non era cosa voluta. Syro è sicuramente l'album più funky, più easy listening, più "composto" di Aphex Twin. Composto in tutti i sensi: non vi è mai un vero assalto sonoro, mai un casino fine a se stesso, e i pezzi si aprono in un modo tale che sembrano gridare "ascoltami, stavolta ti ricorderai di me". E di roba memorabile se ne trova: è una collezione di brani certo particolari - si parla pur sempre di un artista che ha in odio il temperamento equabile - ma per la prima volta in assoluto, sembra essere stata pensata e selezionata per i fan come me, i quali apprezzano la sua musica per quello che è, senza cercarci dietro l'innovazione a tutti i costi. Perhè Syro in fondo è questo: un atto d'amore verso quelle macchine e verso quel suo tipo di musica, che è ormai da considerare "classica" per l'elettronica almeno quanto il miglior prog lo è per il rock. Ma ovviamente chi da Aphex Twin cerca più che un contentino, chi lo ha amato proprio per quell'edonismo caustico che lo ha sempre spinto al rinnovamento compositivo, se non alla derisione di altri generi musicali (classica, metal, hip hop...) non potrà che essere d'accordo con lui questa volta sul fatto che Syro è - forse - un ottimo disco ma non la roba più interessante che questo artista poteva pubblicare, proprio perchè tutto ciò che si poteva dire in questo stile è stato già detto molte volte. Dunque in fin dei conti questo album è un pò uno sbrodolamento, proprio come il peggior prog. Punti di vista differenti, diverse conclusioni.

Ma si sa, nemmeno i miliardi possono restituirti la fiducia nelle persone o in te stesso, quando la perdi o ne le hai mai avute. Quindi direi di coccolarcelo un altro pò, il ragazzo, e di ringraziare per la gentile concessione di questo "best of". Ma dalla "next-level shit", che ha sicuramente in cantiere, ci aspettiamo tutti ben altro. La critica a questo giro si è sperticata in lodi, certo meritate quanto si vuole, ma siamo sicuri che qualcuno resterebbe di nuovo entusiasta se in futuro uscisse un altro disco simile? 

Io sinceramente ho i miei dubbi...

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