SUN=ASS

Chiaro e limpido. (Norway I fucking love you parte ennesima). Come è chiaro che in Norvegia ci sia qualcosa che non va. Ipotesi del cazzo n.1: trovare tutte le mattine le maniglie delle portiere delle macchine fa andare fuori di testa questi chitarrosi (e catarrosi) norvegesi che finiscono per gridare nella notte che poi tanto notte non è perchè è mattina producendo suoni bestiali. Ipotesi del cazzo ma non così tanto del cazzo n.1/bis: il freddo congela i coglioni ai suddetti N. che non vedono l'ora di farli fumare mediante l'uso di strumenti atti alla creazione di musichine ustionanti il viso del malcapitato che apre la confezione, prende il dischello e lo adagia nell'impiantino hi-fi.

Agli Årabrot sta bene la seconda ipotesi. Di certo. Non ci credete? Ascoltateli. Se n'è accorto anche Steve Albini.

Se i Melvins avessero ancora il fango tra i capelli scriverebbero una canzone come "Solaranus" paludosa al punto giusto, con quella punta di schizoideria che è regola sia presente in ogni pezzo melmoide che si rispetti intonando parole di questo tipo in chiave di King Buzzo minore: "I scream I am Jesuve I am life parodic I scream I am Jesuve in a life erotic in which the intact anus of her body at eighteen years old to which nothing can be compared except the sun". Il ritmo è lentezza, inesorabilità, con la chitarra che dondola su un riff cantilenante e che finisce tra suoni elettronici fatti di vapore e malattia, di metallurgie infette, e che finiscono in un rito voodoo tribale di batteria. E poi fu il Titolo: "Madonna Was A Whore". Sciorinare un elenco di nomi, ad esempio Madre Teresa, Eva, Minerva, Mata Hari, per arrivare fino a dire che (inserisci il Titolo della canzone) e ripeterlo tra sfucilate di chitarra lurida dritte e bastarde. E quando il doom s'incazza arrivano le sirene in blue di "Nubile" che parte a suon di rasoiate di chitarra e si tramuta ben presto in stop'n'go che fanno ballare una vociazza spooky/dascartellatobluesmanchesitiraleperenelletempie, e in cui l'elettronica fischia in chiodi noise da un orecchio all'altro. Una bella serie di giri di batteriagrossacomeunpalazzo introducono alle piallate siderurgiche di "The Wheel Is Turning In Full Circle", inframezzate da svisate pazze, e da chili e chili di catarro nelle ugole, disperazione a piene mani, e monumenti elettrogeni che si ergono nel bel mezzo della catarsi infernale di una sei corde (credo) che dona nervoso in quantità. 

Ah giusto...vi avevo detto di non ascoltare il sole con le orecchie scoperte? No? Poco male, ora siete soltanto sordi.

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