I legumi formano aria nella pancia. Provocano gonfiore e flatulenza. In casi gravi dei veri e propri spasmi addominali. John Arch, già cantante dei Fates Warning, ha avuto vita breve nella sua prima band per problemi di meteorismo. La band del Connecticut, ad ogni esibizione, doveva sopportare sul palco l’odore sgradevole che il cantante produceva di continuo. Lo sforzo per raggiungere le alte tonalità aveva risultati deleteri. Ad ogni ritornello, il buon Arch, sfiatava in abbondanza.

“Basta” si ripetevano il chitarrista Jim Matheos e gli altri componenti.

“Un conto è suonare all’aperto ma in sala prove non ti sopportiamo più” pensava Jim.

Ma come dirlo all’amico John? Non è facile trovare le giuste parole. Il rischio di offendere e rovinare un’amicizia era elevato.

“Forse mi è venuta un’idea…” – “John, come va il tuo lavoro?”

“Jim, la mia più grande passione è il restauro, miii come mi piace rimettere a nuovo i mobili vecchi.” (John aveva probabilmente un antenato siciliano, perché ogni tanto gli partiva il miii).

“John devi appassionarti di più alla musica. Abbandona questo lavoro e dedicati a tempo pieno alla band”

“Jim, miii, sempre con sta storia. Il restauro è la mia priorità, piuttosto mollo”

“No, fermo, non mollare…!!!” Jim era così prevenuto che aveva subito pensato allo sfiato anale.

“Ah no, scusa mi ero distratto, si, o lasci il lavoro o lasci la band”

Con queste poche parole John Arch continuò il suo lavoro da mobiliere e i Fates Warning continuarono con un nuovo cantante. Siamo nel 1987.

Passano 15 anni e Jim Matheos inizia a soffrire di sinusite. Una deviazione del setto nasale e polipi sulle vie respiratorie, mettono in difficoltà la sua salute. I medici sono sinceri e gli dicono che o si fa operare o rischia di perdere l’olfatto. Jim entra in crisi. Gli altri componenti della sua band non sono dei veri amici e lo emarginano. Cosa fare? Torna a Hartford per rivivere la sua infanzia e cercare distrazioni. Durante una ricca cena in solitudine al McDonald's, si trova faccia a faccia con il suo amico di sempre, John.

“Miii guarda chi si rivede? Jim!!!”

“John, amico mio, quanto tempo”

Iniziano di nuovo a frequentarsi e buttano giù pezzi per un nuovo progetto.

Tutto quello che i Fates Waring hanno perso negli anni, lo ritroviamo nel lavoro Arch/Matheos del 2019, Winter Ethereal, un disco Metal Prog di altissimo livello. Solo per ricordare che la loro band storica, insieme ai Queensrÿche e ai Dream Theater (i cosiddetti “Big Three”) sono stati i precursori del Progressive Metal. Winter Ethereal si piazza tra I più completi prodotti Metal del 2019. Il pezzo d’apertura, Vermillion Moons, ha un riff spettinante e la voce di Arch è quella degli esordi, potente e melodica. Ben 9 minuti di tempi veloci alternati ad atmosfere notturne e profumo di boschi. Questo è solo l’antipasto di un disco coinvolgente e tutt’altro che banale. L’accoppiata Jim/John funziona. Si respira un’aria diversa, c’è qualcosa di bello che aleggia nell’etere. Un disco da ascoltare e annusare a pieni polmoni. Un aroma che rimane impresso in tutti i 70 minuti e che lascia in bocca un gusto intenso che sarà apprezzato per gli amanti del genere.

Calza a pennello la frase di Marcella Bella “Aria, ti respiro ancora sai”.

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