All'epoca del loro secondo album gli Area attraversavano il periodo più creativo e sperimentale della loro storia, è il 1974 e il debutto-capolavoro "Arbeit Macht Frei" dell'anno precedente aveva fatto conoscere al pubblico del prog questa band avanguardistica e unica.

In questo secondo disco la band italiana esaspera il concetto di prog-rock-jazz-fusion contaminandolo con lancinanti sperimentazioni elettroniche e andando a creare un'opera avanguardistica molto avanti coi tempi, affascinante e ostica allo stesso tempo ed una tecnica strumentale e compositiva dei membri veramente incredibile.

Gli Area composti da Patrizio Fariselli ai sintetizzatori e al piano, Giulio Capiozzo alla batteria, Ares Tavolazzi al basso, Giampaolo Tofani alla chitarra e al flauto e Demetrio Stratos IL CANTANTE colui che "suona la voce", una delle più grandi voci nella storia della musica e studioso dell'uso della voce come strumento musicale, l'iniziale "Cometa Rossa" mette subito le carte in tavola: sulle melodie mediterranee di Fariselli il basso fusion e l' intricato drumming di Capiozzo si rincorrono in ritmi veloci per poi interrompersi e fare spazio a Stratos e i suoi vocalizzi vibranti e profondi a scandire il testo in lingua greca in un crescendo da brividi. "Zyg (Crescita Zero)", onde di suoni elettronici introducono la voce filtrata e sintetica di Stratos in un testo breve e scarno ma affascinante, il resto del brano si snoda su tempi veloci e complessi con Capiozzo in gran spolvero dietro le pelli e i sintetizzatori che creano atmosfere magiche fino alla fine, "Brujo" è un delirante affresco sonoro con note impazzite a creare vortici strumentali in piena estasi elettrica ed elettronica andando a sfociare in un finale ipnotico e straniante con le sperimentazioni vocali di Stratos sugli scudi. Una massa sonora potente e ingarbugliata, dissonante e coraggiosa sorregge tutto il disco e "Mirage? Mirage!" si erge a monumento avanguardistico con ogni musicista impegnato in un "sabba" progressivo di oltre 10 minuti che trova nella voce di Demetrio un turbine di parole mischiate tra loro, urla e voci liriche (sempre ad opera di Stratos) che creano atmosfere surreali e stranianti. L'ultima traccia del disco "Lobotomia" è un esperimento totalmente elettronico, violento e straziante nel suo incedere rumoristico e atonale, lontano da qualsiasi cosa che mai si fosse sentita prima.

"Caution Radiation Area" è uno dei più grandi copolavori del prog e più in generale di tutta la musica, la sua forza è impetuosa come quella di un'uomo sommerso, incatenato e imprigionato dall'acciaio e dal ferro che cerca di arrivare alla libertà immergendosi nel ventre caldo della terra.

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