La seconda fatica degli Area, gruppo storico del progressive italiano. La formazione è la stessa del primo, particolarissimo "Arbeit Macht Frei", che evoca nell'inquietante titolo "le nostre miserie", la rabbia "di strada" (per dirla alla Stratos) di cui il gruppo decise di farsi portatore - almeno fino alla tragica morte per leucemia del cantante (nel 1979). E, oltre a questo, di sicuro resteranno nella storia le pazzesche escursioni vocali del cantante, i testi ermetici, e la bravura di tutti i musicisti che coinvolse nel proprio progetto. Tra questi, nominiamo i grandissimi Patrizio Fariselli ed Ares Tavolazzi.

"Musica di fusione di tipo internazionalista", come fu da loro definita, sia per gli evidenti contenuti politici e sociali (alienazione, ingiustizia, sofferenza, lobotomia nel senso di prosciugamento morale e repressione) sia per il tipo di musica, che si caratterizza come una specie di free-progressive. Infatti sono diversissime le influenze dei vari musicisti, tra cui citiamo a caso musica popolare greca e jazz. Da qualche critico più cattivo vennero semplicemente bollati come musica elitaria, masturbazioni mentali inadatte al grande pubblico "serio" - come se, soprattutto di questi tempi musicalmente vaporosi, ciò possa essere un difetto.
La classe c'è, l'originalità di certo non manca, rimane di fondo una certa dose di passaggi "indigesti" che sembrano non finire mai... forse l'unica critica ragionevole è proprio l'eccessivo diluire ogni brano, che diventa lancinante, ossessivo, fino ad arrivare spesso al delirio. Ma ciò non costituisce in realtà un vero difetto, in quanto facente parte della concezione di musica citata all'inizio - e soprattutto non mi impedisce di dare 5 stelle al disco...

Da segnalare le onomatopee di Stratos in "Mirage? Mirage!" e i vari funambolismi vocali presenti in quasi tutto il disco - egli studiò tecniche di canto in tutto il mondo, e dopo diversi anni fu capace di sviluppare un'abilità di canto tale da permettergli un'estensione vocale fino a 7000 Hz, e la capacità di eseguire più linee vocali contemporaneamente.
"Lobotomia" è dedicato all'attivista politica dell'epoca Ulrike Meinhof: una sequenza disturbata di suoni incoerenti, caotici e a tratti indescrivibili... come ebbero a dire loro stessi, "forse è la memoria di U.M. minacciata di morte chirurgica dal governo federale tedesco"...
... certo è che la prima parte da sola vale praticamente il prezzo del cd...

FORMAZIONE:
Percussioni: Giulio Capiozzo
Piano elettrico/Pianoforte/Clarinetto basso/Percussioni/Sintetizzatore ARP: Patrizio Fariselli
Basso elettrico/Contrabbasso/Trombone: Ares Tavolazzi
Chitarra elettrica/Sintetizzatori EMS/Flauto: Giampaolo Tofani
Voce/Organo/Clavicembalo/Steel drums/Percussioni: Demetrio Stratos

"Cometa chiudi la bocca e
vattene via.
Lascia che sia io a trovare
la libertà."

(Cometa rossa, trad.)
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