Evvai... adesso il quartetto più eccentrico della scena contemporanea jazz (?) che si è inventato? Ma si, restava solo l'India e poi il giro del mondo in 80 cd (qualcuno meno, via) si è completato (restano fuori ancora il punk-rock, il nu metal, la new wave anni '80 e poco altro, ma... tempo al tempo...).
Okay, l'idea c'è, avranno detto i nostri, e adesso? Ci mettiamo a scrivere cose indiane? Via, non saremmo credibili e poi chi ne ha voglia alzi la mano... Nessuno eh? E allora ecco che prendono in mano la logorroica produzione di tal Rahul Dev Burman, considerato il padre delle colonne sonore della Bollywood dei giorni nostri e la rimaneggiano qui e lì, seguendo un'ispirazione dettata più dal momento storico (oddio, la moda indiana sarebbe anche passata ma chi glielo va a dire ai nostri?) che da urgenza artistica/espresiva vera e propria.

Il cd, infatti, per quanto gradevole ad un primo ascolto, poco o nulla aggiunge a quello che si è gia sentito in giro sull'Indian-style e affini di 2/3 anni fa.
Ma io dico:
Che senso ha rifare praticamente identiche queste canzoncine ripeto, graziose e piacevoli ma buone appunto per siglette televisive, senza un'interpretazione degna dei Kronos Quartet o di quello che questa band ha fatto in passato? Ripeto, nei brani si stenta a scoprire interventi di archi e/o violoncelli e, una volta scovati, li si sente rimarcare il motivo centrale o poco più, roba che uno studente al terzo anno di conservatorio riuscirebbe a far meglio.
A poco serve la voce della moglie del compositore, tale Asha Bhosle e gli interventi (obbligati a questo punto) di Zakir Hussain alle percussioni e Wu Man alla pipa. A mio parere, se tanto interessava il progetto, per loro era meglio intervenire come produttori e basta o perlomeno, se intervento doiveva esserci, bisognava studiarci un po' di più e "osare" davvero: cazzo, siete o no i KRONOS QUARTET mica "i cioccolatai di Poggibonsi", no?

Aimè, qui dei Kronos Quartet dei bei tempi restano solo qualche piacevole sviolinata appannata da qualche tablas e qualche pipa.
Con una o più "p" a seconda dei gusti.

P.S. Do un 3 di incoraggiamento ma sarebbe meno...

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