La “Assemblea Musicale Teatrale” è un collettivo genovese nato nella metà degli anni settanta dalle ceneri della prog band “La Famiglia Degli Ortega” e l'incontro del cantautore piemontese Giampiero Alloisio.
L'occupazione principale del gruppo in quegli infuocati Anni di Piombo è proporre spettacoli musicali di contestazione con un orientamento palesemente di sinistra. Ciò nonostante l'Assemblea riesce a mantenere una forte ed ostinata libertà di pensiero che gli permette di non avere pietà neppure per la “fazione” alla quale appartengono collocandoli a metà strada tra il Teatro Canzone che hanno visto in Jannacci e Gaber (col quale Alloisio collaborerà a lungo) i due più abili/irriverenti/giullareschi alfieri e la musica più cantautorale ed impegnata di gente come Lolli e Guccini.
E' proprio quest'ultimo che nota la band e si incarica di produrre il loro secondo album “Marilyn” del '78 e appunto “Il Sogno di Alice” dell'anno successivo.
Il 33 giri vede una forte collaborazione fra il songwriter bolognese e il gruppo ligure. Le sinergie profuse vedono la nascita di canzoni che andranno poi a rimpinguare il già colmo paniere di Guccini stesso. Sono “Lager” del primo e ”Venezia” di Alloisio i due brani più famosi del disco ma che vede in pezzi meno noti una forza inaspettata che ascoltati a distanza di anni, suonano degni di una breve riflessione.
“Ma Che Cazzo Vuoi” è una semplicissima ballata dove una moglie/compagna (potrebbe essere anche un genitore) disconosce sdegnata il componente della famiglia troppo impegnato in sballi e buchi fischiettanti chiuso nel cesso, mostrando una grandissima sensibilità emotiva dell'autore ed una spiccata attenzione ad una attualità spesso taciuta e mai abbastanza analizzata.
Sensibilità che ritroviamo espressa ne “I Fiascheggiatori”, analisi psicologica e morale degli ubriaconi che frequentavano il porto di Genova ritratti nella loro apatia quotidiana fatta di bicchieri e annientamento dell'anima: “Incurabilmente ammalati di sogni, costretti a pensare alla Primula Rossa che faccia perché non c’è niente da fare, immancabilmente decisi a non fare più niente. Bisognerebbe sperare, sparare, sparire, nascondersi in mezzo alla gente. Bisognerebbe tentare qualcosa, qualcosa che resti sopra i mostri datati d’inchiostro, di colla dei vecchi manifesti come le date di ottobre che perdono sempre più il senso: riprendiamoci il mare torniamo a pescarlo da noi incredibile e immenso. E in ‘sto merda di mare non c’è un pesce che riesca a nuotare.”, semplicemente meravigliosa!
Ne “La Fattoria Degli Animali” il gruppo avvia un'analisi del romanzo di Orwell proponendo passaggi e di forte critica verso il potere (“sotto la guida provvisoria di un governo di maiali trabajaban tutti all’accumulazione. Sembrerà strano ma è provato quasi scientificamente che il suino è fatto per la dirigenza...” perla!!!) e le sinistre più integraliste (“....ma la gallina certamente è spia trotszkista o pre-capitalista se non riesce ad afferrare il senso storico di dare al nostro Stato come aiuti i figli suoi sbattuti”).
Ne "Il Sogno Di Alice" il loro spirito burlesco ma impegnato sboccia in un'esplosione di scenette grottesche legate alla favola di Alice appunto e la scena socio politica del tempo ( ...“Ahi ahi, Alice ‘sto mischiamento non mi piace. Ahi ahi, Alice mi sta venendo un dubbio atroce: Semo i figli della Resistenza o i nipoti della lupa, semo tutti a conti fatti gli adottivi del Togliatti.”).
Nel complesso musicalmente l'album non risulta molto omogeneo, barcamenandosi tra ballate e cabaret musicali irriverenti, mostrando il limite dei pezzi al di fuori della piece che li avrebbe dovuti accogliere ma lascia palesemente la sensazione di averci lasciato parole lucide ed impertinenti, scritte con grande attenzione alla sostanza senza preoccuparsi di dovere compiacere qualcuno o qualcosa; è nella poetica in esse contenute che percepiamo il peso di anime razionali e straordinariamente vive, è nell'esame della loro contemporaneità che Alloisio e soci mostrano una visione del mondo che li circonda privo di preconcetti lasciando libero il pensiero di poter esternare il proprio disappunto o la propria approvazione.
Intellettualmente Anarchici!?!
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