"Credo, spero, di stare scrivendo un diario di avvenimenti. Ho una pessima memoria... forse dovrei imparare a dimenticare le cose del passato e guardare avanti, ma ho un certo bisogno di ricordare... di sicuro non imparo dalle mie esperienze, ma almeno faccio in modo di prenderne nota.
Odio pensare, ma forse è proprio così, di voler forzare le mie esperienze in modo da poterle poi commentare.
Vengo da una famiglia che non ha mai discusso troppo a lungo le cose. Spero di stare riuscendo almeno ad aprire la mia bocca...
Sto cominciando a non preoccuparmi di ciò che esce dalla mia bocca: è la cosa più importante ai fini della scrittura."
Roger Quigley è un personaggio complesso per tante ragioni.
In primo luogo perché ti obbliga a guardare dentro il tuo animo ed analizzarlo, i suoi dischi dai Montgolfier Brothers (in compagnia di Mark Turner) a quelli sotto il nome At Swim Two Birds sono analisi psicologiche del proprio io; in seconda battuta è un uomo di poche parole, si trovano poche tracce della sua poetica e del suo modo di pensare, ma la citazione suddetta rappresenta secondo me una buona parte dei sentimenti di questo cantautore. Infine Roger è introverso, a volte si sente come un aereo che sta per precipitare ed è forse insicuro del suo talento. Di sicuro non è una persona serena e nella sua musica questo ha un peso.
Mi ha colpito ancora una sua frase in riferimento all'album precedente intitolato "Quigley's Point" del 2003 dove dedica le canzoni a una bellissima ragazza che, quando lo ha incontrato, forse credeva di ricevere un aiuto a riparare il suo spirito ferito, ma il suo cuore è stato spezzato ancora una volta a causa di Roger.
Questo è Mr Quigley: una persona crepuscolare, che misura le parole e le accompagna con dolci melodie tristi, non è un cd da inserire nel lettore quando fuori cantano gli uccellini o il sole splende in cielo, ma è un cd che aiuta a indagare se stessi attraverso una disincantata analisi della realtà. L'ascoltatore deve riempire alcuni vuoti della musica con i propri pensieri e le riflessioni sul suo stato d'animo; con la sua voce profonda Quigley evoca il mondo interiore di tutti noi.
Esce nel 2007 il suo ritorno nelle scene del crimine, dove decide di riprendere con somma maestria alcune sue canzoni scritte tra il 1995 e il 2000, sottoponendole ad un nuovo trattamento malinconico e nostalgico.
L'album in questione rappresenta lo spirito di questo cantautore, uno spirito autunnale e crepuscolare, ma fatto di emozioni delicate e amare, non è un disco che infonde serenità ma credo che a volte ognuno di noi debba immergersi in queste note per scoprire quanto sono struggenti e quanto è bello chiudersi in noi stessi, a riccio, senza intrusioni esterne.
Si prenda ad esempio l'iniziale "In Bed With Your Best Friend" che apre con la voce di Roger assoluta protagonista, decisa e ammaliante unita a una strumentazione scarna, quasi appena appena accennata. Se i brani in origine erano più sereni, nella nuova interpretazione inserita in questo album si ammantano dei colori dell'autunno e perdono le foglie.
"The Smell Of Suntan Oil On Your Skin" trova il modo delicato con una melodia appena accennata di entrare nelle viscere del nostro cuore, persino "My Luck Is Turning" e il suo delicato pizzicare le corde della chitarra mi lascia un amaro piacevole in bocca..può apparire un controsenso eppure tocca coordinate agrodolci che lasciano apprezzare l'oscura delicatezza di questa traccia.
E infine ascoltatevi "Giggling Fits" per capire cosa intendo, un velo di tristezza si poserà su di voi ma non sarete soli o vuoti, starete solo cercando la porta per entrare nelle viscere del vostro io grazie a Roger Quigley.
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