"...Una volta volevano diventare i nuovi Oasis. (A un certo punto degli anni Novanta tutti volevano diventare i nuovi Oasis..." www.mtv.it). Nonostante su Mtv ci capiscano meno di 0 di musica, questa affermazione è abbastanza veritiera... Infatti i quattro ragazzi si sono formati ascoltando Coldplay, Radiohead, Grandaddy, Turin Brakes, Oasis, Beck. E si sente.

In questo "Tourist" c'è un pò di tutto questo. L'originalità non è al top, sembrano tutte cose già sentite. Forse è questo il bello di questo disco. Le melodie accattivanti colpiscono subito, rimangono in testa come il segno di una forbice rimane su un foglio di carta.

"Chances" ricorda moltissimo dei primi Radiohead, con un intro di piano tanto semplice quanto di grande effetto. "Half Light" nella parte distorta sembra una nuova versione di "Yellow" dei Coldplay, con un giro di basso molto più particolare e incisivo. Una lirica abbastanza scontatella ("...I just wanna be with you my baby..." ripetuta all'inverosimile nella title-track) ci fanno saltare a piè pari la traccia numero 3, e forse la fortuna del disco è proprio questa. Infatti si incontrano "Trading Air", "Wires" e "If I Found Out" che sono di una spanna sopra il resto del disco, così come la meravigliosa "Street Map", che anche se ha l'intro di piano rubato ai Veils resta un brano di rara bellezza, forse tra i migliori che questo 2005 finora ci ha regalato.
Il disco si chiude senza infamia e senza lode, con brani che ricalcano più o meno la struttura tracciata dai brani precedenti. Non un capolavoro. Non si ricorderà fra 10-20 anni. Ma per il momento è un album che va più che bene...

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