Nel caso qualcuno se lo fosse perso finora.

Gli Holograms, i cugini sciagurati degli Iceage, quattro ragazzi dalla Svezia che non hanno fatto il salto di qualità riuscito ai danesi. Eredi bastardi di quei Cure di Pornography, di quel post-punk pesante e oscuro dall'attitudine tetra, quasi roba da goth.

La voce è quella di un Robert Smith che canta nei Killing Joke, chitarra basso batteria vanno sempre dritti e non sbagliano mai, il synth grosso dà quell'atmosfera coldwave che richiama le nottate tristi del nord Europa, quel punto di contatto che unisce la Svezia socialdemocratica di oggi con la Polonia comunista di trent'anni fa. Con l'omonimo debutto del 2012 gli Holograms dovevano ancora approfondire appieno le proprie potenzialità, ancora trovare una propria forma espressiva. Qui c'è solo post-punk drittissimo, perverso e un po' canaglia, pure Pornography worship col sintetizzatore. Ma dannazione se funziona bene. Declassatelo pure a semplice revival, ma è revival di classe.

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